V° Consiglio plenario
LA NOSTRA PRESENZA PROFETICA NEL MONDO

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IV°. LA NOSTRA ATTIVITÀ APOSTOLICA

FONDAMENTO DELLA EVANGELIZZAZIONE
41 L'evangelizzazione è un fatto fondamentale per la vita e l'attività dell'Ordine. Ha il suo punto di partenza nell'amore di Dio per gli uomini che culmina nella persona di Gesù Cristo, incarnato per la nostra salvezza. La sua vita intera, dal primo momento dell'esistenza fino alla morte e risurrezione, è parte integrale della sua attività evangelizzatrice (cfr. EN 6). Gesù mando poi il suo Santo Spirito per continuare la sua opera di evangelizzazione. Modello incomparabile della evangelizzazione per noi è Gesù Cristo.
Noi siamo parte della Chiesa che, modellata dallo Spirito e illuminata da Cristo, cammina con tutti gli uomini. In tutte le trasformazioni culturali cerchiamo di capire il significato e la direzione della storia che sta evolvendo verso una nuova umanità.
L'evangelizzatore vive il messaggio prima di proclamarlo agli altri. Siccome tutti viviamo in differenti situazioni, poniamoci davanti agli altri in atteggiamento umile, pronti ad ascoltare e a ricevere, a valutare e ad assimilare i fatti positivi di ogni cultura.
Francesco, fedele seguace di Cristo, visse pienamente il vangelo, fu sensibile alle situazioni delle persone, presentò l'amore e la misericordia di Dio e per questo diventa l'ispiratore del nostro modo di evangelizzare74.

A. L'evangelizzazione in un mondo in trasformazione

MUTAMENTI CULTURALI
42 Durante gli ultimi venti anni il mondo, la Chiesa e l'Ordine hanno subito profonde trasformazioni. Questi vasti cambiamenti hanno avuto un influsso profondo anche sull'Ordine.
I mutamenti culturali hanno cambiato anche le forme attraverso le quali l'uomo esprime la sua esperienza di Dio e i suoi valori religiosi. La gente sente il bisogno del Trascendente. Fino a tempi recenti tale bisogno veniva espresso in forme istituzionali e tradizionali. Ciò che ora la gente esprime attraverso il materialismo, l'ateismo, l'indifferentismo, il secolarismo, il relativismo e lo scetticismo e continua sfida per la Chiesa e per l'Ordine a trovare nuove espressioni di questo bisogno del Trascendente75.
Alcuni ministeri tradizionali dell'Ordine sono stati molto ridotti nella loro portata: confessioni, devozioni, predicazioni, missioni popolari, questua, ecc. In molte province numerosi frati si sono di spersi in una moltitudine di ministeri individuali, minacciando così di indebolire la presenza profetica della provincia come tale76.
CAMBIAMENTI DELL'ORDINE
43 L'apostolato nella Chiesa è in rapido sviluppo con profonde conseguenze per l'Ordine:
a) la notevole diminuzione del numero dei sacerdoti diocesani ha spinto l'Ordine ad accettare servizi pastorali senza autentico riferimento al suo carisma fondamentale; 77
b) l'aumento del numero dei ministri laici, spesso preparati professionalmente, ha arricchito il nostro apostolato. Tuttavia, in alcuni luoghi, i frati non erano preparati a questo impatto e hanno avuto timore di cooperare con loro; 78
c) nell'Ordine l'aumento dei frati che non desiderano ne di abbracciare lo stato clericale ne di svolgere i ministeri tradizionali dei fratelli non chierici, ha arricchito e mutato il nostro apostolato. Tuttavia questi frati non sempre hanno trovato fra di noi un modo di fare apostolato stimolante e soddisfacente;
d) alcuni frati chierici non desiderano esercitare gli apostolati tradizionali dell'Ordine; 79
e) il ruolo e la responsabilità delle donne nella società ha subito un mutamento rivoluzionario. Il loro accresciuto impegno nei ministri della Chiesa spesso è visto con timore dai frati80.
UNA NUOVA COSCIENZA RELIGIOSA
44 Come risultato delle trasformazioni culturali, quali la secolarizzazione, c'è stato un cambiamento nella coscienza religiosa della gente e un aumentato apprezzamento dei valori umani. Per cui:
a) in molti luoghi le devozioni religiose popolari, così importanti nel passato per l'apostolato dei frati, hanno poco significato ormai per il sentimento religioso della gente; 81
b) le sette religiose evangeliche a contenuto fondamentalista si indirizzano al bisogno che la gente ha di una personale esperienza di Dio. Il forte senso di identità di queste sette corrisponde al bisogno di relazioni interpersonali. Esse, in genere, hanno più forza di richiamo per la religiosità del nostro popolo di quanto l'abbiano i nostri modi tradizionali di fare apostolato82.
c) Lo spirito ecumenico del Concilio Vaticano II ha avuto come risultato un nuovo e positivo dialogo con le altre Chiese cristiane e un nuovo apprezzamento delle altre grandi religioni dell'umanità. Questo ha esercitato un profondo influsso sullo stile missionario dell'Ordine83.
NUOVA ESIGENZA DI GIUSTIZIA
45 La povertà e l'oppressione hanno provocato una nuova esigenza di giustizia a tutti i livelli. La Chiesa ha affermato che l'azione in favore della giustizia è un elemento essenziale di vita e attività evangelica. Il fatto che noi dobbiamo predicare la buona novella ai poveri per un ordine sociale più giusto, pone in discussione metodi passati di formazione e mentalità presenti84. Notiamo che:
a) l'Ordine ha innumerevoli opere di carità per l'assistenza ai bisognosi: programmi per provvedere cibo, alloggio, vestiti, ecc.. La maggior parte di tali opere hanno lo scopo di dare assistenza a situazioni di emergenza. Tuttavia molte volte non vanno incontro a coloro che sono chiusi in strutture di povertà; 85
b) L'appello a mostrare la giustizia come elemento costitutivo del Vangelo è difficile ad essere predicato, specialmente a coloro che hanno potere e ricchezza;
c) in molte parti del mondo i frati sono costretti a vivere e a svolgere il loro apostolato in situazioni di crisi permanente: guerra, regimi oppressivi, guerriglia, terrorismo, carestie, epidemie, ecc.

B. Giudizio e valutazione

NUOVA FISIONOMIA DELL'ORDINE
46 L'immagine tradizionale dell'Ordine cappuccino è molto carnbiata. Nell'Ordine non sempre si è preso piena coscienza di tale cambiamento nella vita e nell'attività. Così, non tutti i tentativi di adattarsi alla nuova realtà hanno avuto successo. Tuttavia, praticamente in ogni area, sta emergendo una nuova figura dell'Ordine. Alcuni profondi valori cristiani e francescani stanno aiutando il sorgere di questa nuova fisionomia86.
RIVITALIZZAZIONE DELL'APOSTOLATO
47 Il ministero di Gesù fu un'urgente proclamazione del Regno di Dio, una forza potente che cambiò l'esistenza di molti e portò speranza: "Il tempo è compiuto! Il Regno di Dio è vicino! Convertitevi e credete al Vangelo!" (Mc 1,15). Molti movimenti di rinnovamento e di riforma nella Chiesa hanno trovato la loro forza in una rinnovata fede nella Parola di Dio. La rivitalizzazione della nostra presenza apostolica nel mondo deriva dallo stesso bisogno profondo di Francesco quando esclamo: "Questo è ciò che desidero, questo è ciò che cerco, questo è ciò che bramo con tutto il cuore" (Cel 22). Il Van gelo è per noi non solo un complesso di valori da vivere e da predicare, ma l'autentica forma e il contenuto della nostra vita e del nostro apostolato87.
VERSO LA LIBERAZIONE COMPLETA
48 Accettiamo la realtà e il dinamismo dei tempi come segno della presenza di Dio, certi che lo Spi rito Santo ci guiderà e ci porterà a capire ed interpretare l'intimo significato della storia. Questo è il punto di partenza per la nostra proclamazione del Vangelo di Gesù Cristo.
Prendiamo come nostre le sofferenze e le aspirazioni dell'umanità che cerca di crescere verso la liberazione completa. Presentiamo il grido dei poveri al Padre ed effettivamente condividiamone la sorte (cfr. Cost. 46,3).
Francesco nella Regola non bollata ci invita a cominciare la nostra proclamazione del Regno di Dio vivendo in pace in mezzo ad ogni cultura e ad ogni popolo: "...evitino liti e dispute e siano soggetti ad ogni creatura per amore di Dio" (Rnb XVI).
Per questo cerchiamo di entrare in rispettoso dialogo scoprire i valori comuni ad ogni cultura (bontà, verità, libertà e bellezza), perché essi rivelano la presenza di Dio e sono la base dell'unità88.
COSTRUIRE UNA FRATERNITÀ UNIVERSALE
49 Come fratello tra i suoi fratelli e le sue sorelle, ogni frate è chiamato a condividere i doni che Dio gli ha dato per aiutare gli altri a vivere la loro vocazione cristiana e a costruire una fraternità universale, a "...indurre, con stile evangelico, ad una pacifica e stabile convivenza coloro che sono divisi dal l'odio, dall'invidia, dai contrasti ideologici, dalle classi, dalle razze e dalle nazionalità" (Cost. 99,2). La promozione della dignità e dei diritti dei poveri è parte integrale della nostra missione evangelica. Noi esprimiamo la nostra vocazione alla minorita, più condividendo il cammino umano al servizio degli altri, che governandoli da posizioni di prestigio89.
FEDELI ALLA CHIESA
50 Siamo fedeli alla Chiesa di Cristo che sta costruendo una nuova umanità camminando con tutti gli uomini di buona volontà. Seguire il nostro carisma francescano e cappuccino è parte essenziale della nostra fedeltà alla Chiesa. Secondo lo spirito del Testamento di Francesco noi dobbiamo essere sempre attenti alle necessità della Chiesa locale. Condividiamo le sue sofferenze e le sue speranze nello sviluppo di nuove forme e strutture90.
I VALORI GUIDA
51 Francesco nel Testamento descrive la sua vita di fede come un processo di continua conversione. L'avvento del Regno di Dio richiede allo stesso modo da parte di ogni frate e di ogni fraternità una conversione radicale. Questa conversione richiede una profonda rivalutazione del significato della nostra vocazione religiosa e del ruolo delle fraternità religiose nel mondo contemporaneo. Questo ci chiama ad un esame dei nostri criteri di giudizio, delle nostre idee e dei nostri valori guida alla luce del Vangelo. Ci spinge ad aprire gli occhi all'opera dello Spirito nel mondo. Richiede che impariamo ad ascoltare. Dobbiamo confessare che talvolta siamo più pronti a predicare al mondo e ai nostri fratelli e sorelle che ad ascoltare con riverenza lo Spirito che parla in loro. Tutto questo ci costringe a riesaminare i nostri progetti e le nostre priorità personali alla luce di quella "vera e caritativa obbedienza" che Francesco descrive nelle sue Ammonizioni (cfr. Amm III)91.

C. Invito all'azione e scelte operative

PIANO PASTORALE
52 In conseguenza di quanto detto, noi raccomandiamo in modo particolarmente forte che ogni provincia e circoscrizione dell'Ordine formuli un piano pastorale, nel quale si enunci con chiarezza la nostra, nuova presenza apostolica nel mondo. Raccomandiamo che la formulazione di questo piano coinvolga tutti i frati e che comprenda ogni nostro ministero sia individuale che comunitario. Questa nuova visione del nostro ruolo nel mondo deve dare ad ogni provincia e circoscrizione il coraggio di iniziare nuove forme di attività e di abbandonare quegli apostolati e strutture che non sono più testimonianza di una presenza evangelica significativa92.
CRITERI PER LE SCELTE
53 I ministeri del nostro Ordine (predicazione, collaborazione parrocchiale, cappellanie, sacramento della riconciliazione, ecc.) devono essere rivitalizzati secondo i criteri seguenti:
a) sensibilità ai valori umani;
b) appropriato rinnovamento richiesto dalla Chiesa;
c) valori guida fondamentali della nostra vita e attività specialmente la minorità;
d) piano pastorale della provincia e della Chiesa locale93.
GRUPPI ECCLESIALI
54 I movimenti e i gruppi ecclesiali di base rappresentano una forte sollecitazione evangelica per il nostro Ordine:
a) fanno parte del piano pastorale di molte Chiese;
b) costituiscono una nuova forma di essere Chiesa;
c) sono una potente forza per l'evangelizzazione;
d) favoriscono il sorgere di nuove espressioni religiose basate sulla Scrittura, forti relazioni interpersonali e l'impegno per la trasformazione della società94.
IMPEGNO PER I POVERI
55 Il grido dei poveri deve trovare una risposta ancora più chiara nei ministeri e nelle attività del l'Ordine:
a) tutti i frati devono essere coscientizzati circa i diritti e la dignità dei poveri;
b) questa coscientizzazione alla giustizia è parte integrante di tutti i nostri ministeri;
c) siccome siamo minori, la coscientizzazione del nostro Ordine riguardo ai poveri includo la volontà dei frati di camminare con loro, condividere la loro vita, le loro aspirazioni e le loro lotte;
d) riaffermiamo la validità dei nostri molteplici lavori per i poveri e fra i poveri. Raccomandiamo una speciale attenzione alle più recenti forme della sofferenza umana: i disoccupati, gli operai emigranti, i rifugiati, le vittime della droga e dell'AIDS, coloro che vivono soli, i vecchi, ecc95.
ANIMAZIONE SPIRITUALE ADEGUATA
56 Sottolineiamo l'importanza di rispondere alle necessità religiose della gente, cercando di provvedere ad un'animazione spirituale adeguata. La trasformazione dei comportamenti religiosi richiede da noi:
a) che nostre fraternità vivano una vita evangelica credibile;
b) che permettiamo alla gente di partecipare alla nostra vita spirituale;
c) che apriamo le nostre case ai differenti gruppi, come i gruppi giovanili, sia per l'animazione spirituale che per promuovere vocazioni alla vita religiosa;
d) che formiamo guide spirituali capaci di rispondere alla sete che l'uomo ha di Dio;
e) che ci siano confessori, convenientemente aggiornati nella teologia morale e pastorale e in psicologia, disposti a servire il popolo;
f) che si costituiscano case di preghiera, come vogliono le Costituzioni (56,1) e che noi collaboriamo a costituire altri centri di spiritualità96.
NUOVE INIZIATIVE MISSIONARIE
57 L'Ordine continua a favorire la sua missione presso le giovani Chiese:
a) cerchiamo di scoprire i segni della presenza di Dio in ogni cultura;
b) siamo pronti a collaborare alla creazione delle Chiese locali autonome formando adeguatamente i ministri adatti;
c) raccomandiamo che l'Ordine accetti di iniziare la presenza francescano-cappuccina nelle aree dove ancora non esiste, specialmente in Africa e nell'Asia orientale;
d) raccomandiamo di incrementare i presenti sforzi missionari dell'Ordine e di sviluppare appropriate strutture per una più ampia cooperazione interprovinciale a favore di nuove iniziative missionarie;
e) la nostra presenza nelle nazioni che non permettono l'esplicita proclamazione del Vangelo ritiene la sua validità, perché "il principale apostolato dei frati è questo: vivere la vita evangelica nel mondo in sincerità, semplicità e gioia" (Cost. 145,2)97.
I MASS-MEDIA
58 I mass media e i mezzi di comunicazione sono una parte integrante della cultura dei nostri tempi. Raccomandiamo che questi mezzi siano responsabilmente usati per creare una nuova mentalità religiosa. Questo richiede:
a) che i mass media e i mezzi di comunicazione siano usati come strumento di evangelizzazione;
b) che i frati imparino ad usare criticamente tali mezzi e che insegnino alla gente a fare lo stesso;
c) che anche i laici siano formati a portare il messaggio cristiano in questa importantissima area delle comunicazioni98.
INSIEME CON L'OFS
59 L'assistenza spirituale dell'OFS deve ritenersi un doveroso e privilegiato impegno di famiglia. Realizzando questa nostra reciprocità vitale, rinforziamo la nostra presenza e attività apostolica e, allo stesso tempo, ci arricchiamo con i doni di tanti fratelli e sorelle che vivono, nella vocazione specifica di laici, l'identico carisma francescano99.
APOSTOLATO BIBLICO
60 Coerenti con la nostra vocazione francescana e per rispondere meglio, come vuole la Chiesa, alla sfida dell'evangelizzazione oggi, dobbiamo dare la dovuta priorità all'Apostolato Biblico100.
PASTORALE SANITARIA
61 La pastorale sanitaria e in favore degli anziani esige una rinnovata scelta e una riqualificazione, anche con corsi di aggiornamento. Privilegiamo la visita e l'assistenza domiciliare agli infermi e agli anziani per recar loro aiuto spirituale e materiale. Promoviamo anche il volontariato ospedaliero e domiciliare presso le associazioni laicali101.
SENSIBILI A TUTTE LE NECESSITÀ
62 Nelle differenti aree culturali dell'Ordine esistono molte altre attività che rispondono alle necessità della gente e della Chiesa: la promozione della cultura specialmente con libri e pubblicazioni, l'apostolato delle famiglie, l'apostolato giovanile, ecc. Il nostro urgente desiderio di proclamare il vangelo di Gesù Cristo richiede costante apertura e sensibilità ad ogni nuova possibilità nella società e nella Chiesa102.
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