V° Consiglio plenario
LA NOSTRA PRESENZA PROFETICA NEL MONDO
< Precedente |
Indice|
Successivo >
Indice del documento
V°. IL NOSTRO ANNUNCIO DELLA GIUSTIZIA,
DELLA PACE E DEL RISPETTO ALLA NATURA
IL PROGETTO DI DIO
63 Seguendo Gesù sulle orme di Francesco, abbiamo di nuovo capito che, come fratelli, dobbiamo esprimere profeticamente con la nostra vita e con le nostre opere i valori della giustizia, della pace e del rispetto alla natura.
L'armonia di queste tre realtà fu il progetto di Dio nel giorno della creazione. Fu distrutta dal peccato. Ora come fratelli noi dobbiamo collaborare a restaurare quell'armonia originale e preparare l'avvento del Regno di Dio sulla terra, insieme a tutti i nostri fratelli e le nostre sorelle del mondo. Questo è il piano dell'Alleanza inaugurato da Gesù103.
DONO DELLA PACE E DELLA GIUSTIZIA
64 La pace fu un dono affidato a Francesco e ai suoi seguaci dal Signore stesso. Dobbiamo proclamarla con la nostra vita e le nostre azioni. Deve essere solidamente fondata sull'amore e la verità, ma non può essere autenticamente evangelica se non include anche la giustizia. Come ha detto il Sinodo dei Vescovi (1971): "L'agire per la giustizia e il partecipare alla trasformazione del mondo ci appaiono chiaramente come la dimensione costitutiva della predicazione del Vangelo, cioè della missione della Chiesa per la redenzione del genere umano e la liberazione da ogni stato di cose oppressivo"104.
UNIVERSO MINACCIATO
65 Oggi, inoltre, l'universo intero: l'acqua, l'aria e la stessa "Madre Terra", sono minacciate dall'inquinamento e da distruzione vandalica.
Il fatto che Giovanni Paolo II abbia dichiarato Francesco d'Assisi il santo patrono dei cultori dell'ecologia (29 nov. 1979) ci invita ad estendere a tutta la creazione la sua maniera di amare nella giustizia e nella pace105.
A. Analisi della situazione odierna
I. Segni di morte e di vita in questo mondo
PROBLEMI NUOVI E COMPLESSI
66 Il mondo nel quale noi dobbiamo annunciare giustizia, pace e rispetto alla natura è ferito e portatore di un grido amaro, ed è attraversato allo stesso tempo da un nuovo soffio di vita.
Molti problemi, soprattutto nel campo dell'economia e dell'ecologia, sono talmente nuovi e complessi, che finora gli esperti non hanno potuto trovare soluzioni sufficienti e soddisfacenti, per esempio non esistono ancora modelli per risolvere il conflitto tra tecnologia e disoccupazione. Anche le Chiese cristiane hanno proposto ricerche significative, per esempio: un piano per un nuovo sistema economico mondiale. Senza la conoscenza di tali ricerche è impossibile dare un giudizio realistico sui grandi problemi di oggi e sui responsabili di queste situazioni.
a - Segni di morte
PERICOLO DELLA DISTRUZIONE
67 Come al tempo di Mosè si può sentire anche oggi il grido disperato di milioni di donne e uomini, privati ingiustamente dei loro diritti più fondamentali. L'essere umano e l'ambiente in cui vive sono minacciati di distruzione. È la prima volta dopo la creazione che l'uomo tiene nelle sue mani un così grande potere su tutta la terra, sia per distruggerla che per renderla più abitabile. È l'avvenire stesso del nostro pianeta e della umanità che è in questione.
MILITARIZZAZIONE E OPPRESSIONI
68 Dalla seconda guerra mondiale in poi l'umanità si trova in uno stato cronico di guerra. I dispositi vi di guerra sono sempre più numerosi, sofisticati e pericolosi. Le spese allucinanti che vi si consacrano sbilanciano talmente l'economia mondiale ed indebitano ulteriormente i popoli, da impedire l'aiuto ai paesi più poveri ed il loro normale sviluppo. Mentre aumenta la militarizzazione non si costata un equivalente impegno per risolvere i problemi di milioni di persone che muoiono di fame, di innumerevoli contadini scacciati dalle loro terre, dell'aumento dei bambini abbandonati e della distruzione sistematica di popoli in varie parti del mondo.
VIOLENZA APERTA E NASCOSTA
69 Ci sono modi concreti in cui facciamo esperienza della violenza. Sono diffusi intorno a noi la violenza fisica contro le persone e la proprietà, delitti sessuali con stupri e maltrattamento delle mogli e dei bambini. Esistono violenze istituzionalizzate più nascoste, come quando le compagnie multinazionali si pongono al di là dell'effettivo controllo delle nazioni nella ricerca mondiale di profitto e di dominio dei mercati; quando il razzismo continua sottilmente; quando la religione è politicizzata e fanaticizzata (per esempio in alcune forme dell'islamismo "Jihad - guerra santa"); quando si nega lavoro e possibilità di vita per il colore della pelle; o, sfacciatamente, quando la politica e l'ideologia giustificano la loro esistenza con l'apartheid. Tutto ciò può divenire uno stile di vita.
INSENSIBILITÀ
70 Forse, dati i mass media che continuamente ci bombardano con notizie di violenza, anche noi siamo divenuti insensibili? Si dice che, per sopravvivere, le vittime delle bombe di Hiroshima e Nagasaki in poche ore svilupparono l'insensibilità al grido di dolore intorno a loro. Con tante grida di poveri in mezzo a noi, i milioni di aborti che avvengono ogni anno, lo sfruttamento delle donne in tante nazioni, le inumane condizioni di lavoro, la globale negazione delle varie forme di libertà, la disoccupazione sistematica giustificata in nome della crescita economica, la crescente disparita fra ricchi e poveri al di dentro delle nazioni e nelle relazioni fra nazioni, il terrorismo, la tortura, ci si potrebbe domandare se anche noi non siamo divenuti insensibili, se anche noi non abbiamo sviluppato forme di negazione della morte che ci circonda.
MANIPOLAZIONI DI MASS-MEDIA
71 Le nuove tecnologie e i mass media, capaci di aprire questo nostro mondo a prospettive impensate, non sono troppo sovente manipolati da coloro che detengono il potere e che non sono sempre interessati a che la giustizia evangelica avanzi?
FUTURO INCERTO
72 Ci sono oggi gravi preoccupazioni per le aggressioni all'equilibrio ecologico, che si hanno nelle acque dei fiumi e dei mari a causa degli scarichi contaminati e dei residui nucleari; nell'atmosfera del le zone industriali a causa dei gas delle fabbriche e del traffico intenso; nella natura vegetale e anima le a causa dello sfruttamento abusivo. Migliaia di specie animali e vegetali stanno scomparendo o sono minacciate di morte. Vasti spazi della terra sono erosi e i deserti avanzano. L'umanità vede minacciato il suo futuro106.
b - Segni di vita
DIFESA DELLA VITA
73 Troviamo oggi molte persone che hanno preso coscienza di queste situazioni di morte e reagiscono.
I gruppi che danno appoggio umano ed economico alle donne che scelgono, con grande costo, di non abortire; i gruppi che, con grande rischio, parlano con forza alla loro società, rivolgendo un appello profetico alla conversione; i membri di gruppi di resistenza che agiscono in modo non violento a favore del cambiamento sociale; i gruppi di persone che sorvegliano gli accordi internazionali per ché le libertà umane non vengano violate da regimi oppressivi; i diversi movimenti a favore della pa ce, che lanciano appelli e agiscono con grande integrità.
Oltre ai gruppi ci sono i celebri martiri contemporanei uccisi a causa della loro difesa dei valori umani, particolarmente della pace: Mahatma Gandhi, Anne Frank, Martin Luther King, Maksymilian Kolbe, Dietrich Bonhoeffer, Oscar Romero, Titus Brandsma, ecc. Inoltre ci sono i milioni di martiri silenziosi, i quali hanno agito, con la loro vita e la loro testimonianza e con i loro sforzi, per resistere alle forze che operano a favore della morte anziché della vita.
DIFESA DELL'EQUILIBRIO ECOLOGICO
74 Nascono nuove associazioni per la difesa dell'equilibrio ecologico, dei parchi naturali, delle specie animali, dei mari e dei fiumi, per la difesa della purezza dell'aria nelle zone industrializzate e di intensa circolazione di macchine. Sono i nuovi "crociati" della pace in difesa della natura aggredita107.
II. La Chiesa: ombre e luci
DIFFICOLTÀ DELLA CHIESA
75 Per la Chiesa non è facile, oggi, a causa della complessità della vita moderna, offrire a quelli che cercano un mondo più giusto ed un "perché" a tante cose, un insieme di risposte bene articolate e realistiche. La Chiesa ha difficolta nel valutare ciò che è messo in gioco e le sfide cui dobbiamo rispondere oggi. Per essa, come per tutti, è grande a tentazione di abbandonarsi al fatalismo e di seguire l'andazzo comune.
a- Ombre
PERICOLO DI CHIUDERSI IN SE STESSI
76 La Chiesa non sfugge, come ogni istituzione di lunga storia, al rischio di chiudersi sul suo passato, sulle sue abitudini, sulle sue complicità... Forse, non si è domandata con energia sufficiente quello che Paolo VI proponeva al Sinodo nel 1974: "Cosa è diventata oggi giorno questa energia nascosta della Buona Novella, capace di colpire profondamente la coscienza dell'uomo?" (EN n.4).
DICOTOMIA TRA DOTTRINA E AZIONE
77 Non ci sentiamo forse anche noi cristiani più tranquilli in una spiritualità "individualistica" senza legame con la vita reale degli individui e dei gruppi, assenti da quei luoghi dove precisamente si consuma l'ingiustizia, o addirittura ciechi davanti alle ingiustizie che noi stessi facciamo? Siamo più sicuri in un ruolo di direzione e di insegnamento. Forse è vero che come Chiesa siamo poco abituati ad affrontare la tensione allo scoperto, ad ascoltare e lasciarsi istruire, a rivelare ai nostri fratelli i loro diritti ed accompagnarli nella loro promozione personale e collettiva. Il nostro discorso è divenuto certamente più incisivo sul piano della giustizia, ma abbiamo poi avuto il coraggio di passare all'azione come Chiesa ? 108
b - Luci
DIFESA DEI DIRITTI UMANI
78 Nella Chiesa c'è stato uno sforzo, soprattutto a partire dal secolo XIX, di formare un insieme di dottrina sociale per incoraggiare i fedeli nel loro impegno sociale. Il Vaticano II e la sua successiva riflessione hanno dato un'orientazione decisiva verso l'uomo. Il Papa e i Vescovi non cessano di riportarci a questa riflessione. In molti paesi la Chiesa difende apertamente i diritti umani di fronte a regimi di oppressione e ad abusi contro l'ecologia. Molte volte è la sola a farlo.
Questa riscoperta più chiara dell'amore di Gesù per l'essere umano ha trovato ovunque un'eco entusiasta e, possiamo dire, ci ha riaperto all'avvenire. Le beatitudini della giustizia e della pace sembrano essere un dono speciale dello Spirito per il nostro tempo ed in particolare per i giovani109.
III. La nostra fraternità cappuccina - ombre e luci
a - Ombre
"INSENSIBILITÀ PSICHICA"
79 Anche noi cappuccini non ci salviamo da questi limiti della Chiesa. Fra Pasquale Rywalski, allora Ministro Generale, diceva nel suo rapporto al Capitolo Generale del 1982, che noi cappuccini, su molti punti concernenti la nostra presenza nel mondo, eravamo in ritardo sulla Chiesa Romana. Noi soffriamo di "insensibilità psichica" in rapporto ai problemi del mondo: un fatto provato anche da varie indagini fatte nell'Ordine negli ultimi anni.
Dobbiamo ancora correggere atteggiamenti clericali. Spesso abbiamo tendenza ad appoggiare le classi superiori che ci appoggiano. Il nostro atteggiamento verso il mondo talvolta riflette quello dei mass media.
b - Luci
NUOVE PISTE PER IL FUTURO
80 Il recente rinnovamento del nostro Ordine manifestatosi con evidenza nella revisione delle Costituzioni nel 1968, e continuato dai CPO e da molteplici incontri locali, ha aperto delle piste impensate per il nostro avvenire. Il nostro livello di coscientizzazione in rapporto a quello che accade nell'umanità ed a quelle che sono le esigenze concrete del progetto fraterno di Gesù per noi, si è decisamente arricchito in questi anni. Ne è testimonianza, tra l'altro la nuova maniera di considerarsi "persone", nei nostri rapporti vicendevoli e nella pratica dell'obbedienza.
Speriamo che l'Ordine prenda seriamente in esame la realtà, si rimetta, come ai primi tempi, all'a scolto della sua primitiva vocazione per fare delle scelte decisive110.
B. Criteri e motivi per le nostre scelte
RISPETTO DEI DIRITTI UMANI
81 Un primo criterio è il rispetto dei diritti umani fondamentali. Questo comporta: rimettere l'uomo ed i suoi diritti al centro delle nostre preoccupazioni; reagire ogni volta che un essere umano, o un popolo, è oggetto di ingiustizia, che è impedito nel suo sviluppo normale, che è escluso dal diritto della compartecipazione sotto tutte le sue forme (cfr. Cost. 99,1-2); intervenire ogni volta che la natura è violentata e aggredita.
LOTTA PER L'UOMO
82 Gesù si è consumato per la causa dell'uomo. Lui è il "Giusto" (Is 45,8), "nostra Pace" (Ef 2,14), appassionato perché tutti abbiano la vita in abbondanza, che nessuno ne sia escluso (Gv 10,1ss) e che siano considerati per primi coloro che hanno meno accesso alla vita (Lc 4,1 6ss). Questo progetto fraterno di Gesù, vissuto da noi con coraggio, nel rischio e se è necessario fino alla morte violenta, ecco la nostra vocazione cristiana. Se questo circuito vitale che conduce alla pace, è bloccato dall'in giustizia o da qualsiasi male, allora dobbiamo lottare perché la vita possa continuare a circolare in abbondanza per tutti 111
ESPERIENZA DI S. FRANCESCO
83 Questa è l'esperienza vissuta da Francesco al seguito di Gesù. Lui ricevette come vocazione di annunziare la Pace, cioè la vita in abbondanza (Test 23; I Cel 29). L'ha fatto con la gioia di colui che trasmette la vita, ma anche con uno spirito di penitenza e di conversione, come Gesù che verso il suo sangue per adempiere la sua missione di pace (Ef 2,14). E stato prima un uomo di pace e poi ha annunciato la pace112.
PREFERENZA PER GLI "ESCLUSI"
84 Come Gesù, Francesco ha annunciato il vangelo della pace a tutti, con una preferenza fin dall'inizio per gli "esclusi" (cfr. Test 1-3). L'ha fatto come "minore" avendo come punto di partenza i più piccoli; l'ha fatto senza violenza, senza mezzi di potere, ma decisamente, assumendo i rischi che questo comportava (visita al Sultano)113.
FRATERNITÀ UNIVERSALE
85 Francesco ha vissuto e annunziato la pace alle persone, agli animali e alle cose, come a sorelle e fratelli, membri della stessa famiglia, con rispetto e gratuitamente. Ha creduto che ogni essere può diventare "fratello": il Sultano, il lupo, il fuoco... Ha reso così giustizia alle persone e alla natura, guardandole come Dio le vede, e trattandole come Dio le tratta114.
IL NOSTRO CARISMA
86 Francesco ci ha trasmesso un carisma speciale in favore della pace, della giustizia e della natura. Il punto di vista del povero è il luogo privilegiato dal quale un figlio di Francesco vede e proclama i valori. La riconciliazione e il rispetto per la creazione sono i mezzi che Francesco ci propone per arri vare alla vera pace e all'armonia. Questo fa parte integrante della nostra vocazione francescana115.
IL NOSTRO APOSTOLATO
87 Quello che è stato detto può essere vissuto nella più grande libertà e pluriformità. Tuttavia, il contenuto non può essere rifiutato senza mettere in causa il nostro carisma francescano. Paolo VI lo ricordava al nostro Capitolo generale del 1976: "Vorremmo richiamare una delle caratteristiche più tradizionali dello spirito del vostro Ordine, che ci sembra importante venga anche oggi messa in evidenza, in modo particolare nel vostro apostolato, quello di farvi in ogni circostanza, portatori di pace tra gli uomini".
...CON AUDACIA E CORAGGIO
88 Le nostre Costituzioni del 1982 sulla linea dei CPO di Quito (9,17), di Mattli (4,22,27) e Roma (6, 8, 12, 31, 42, 44), ci invitano all'audacia e al coraggio. "Non temiamo di proclamare l'annunciò della conversione alla giustizia ed all'impegno di conservare la pace agli uomini che detengono il potere o dominano sui popoli" (Cost. 145,4). Molti dei nostri fratelli hanno già corso il rischio di farlo in passato. Coloro che cercano di farlo oggi, non sempre ricevono un'accoglienza calorosa.
ESEMPIO DI S. FRANCESCO
89 Si tratta di ritrovare la forza nascosta del nostro carisma. I Vescovi Italiani scrivevano in occasione dell'ottavo centenario della nascita di Francesco: "..senza pretesa di cambiare le strutture sociali del suo tempo, Francesco ha di fatto rivoluzionato il suo tempo rinnovando la coscienza degli uomini e il volto della società" ("L'Osservatore Romano" del 14 marzo 1982, p 4) 116
I PROMOTORI CAPPUCCINI DELLA PACE
90 La nostra presenza attiva nella promozione della giustizia e della pace si ispira anche alla tradizione del nostro Ordine: infatti, i cappuccini, fin dalle origini, hanno promosso una vasta opera di pacificazione sociale e di giustizia tanto in forme umili e in ambito locale, specie con la predicazione, quanto in missioni diplomatiche di grande respiro, con personaggi di spicco, come P. Giacinto da Casale, Marco d'Aviano, S. Lorenzo da Brindisi, ecc117.
C. Piste concrete d'azione
SUL CAMMINO DEL CROCIFISSO
91 Lo sguardo contemplativo rivolto a Gesù ed alle sue membra è capace di trasformarci. Gli oppressi e gli esclusi saranno nostre sorelle e nostri fratelli. Essi saranno anche nostri maestri. Accanto a Gesù e a queste sue membra sofferenti, sperimenteremo la conversione alla pace, non in maniera teorica, ma in un modo che ci spingerà ad azioni concrete e coraggiose. Ciò ci metterà senz'altro sul cammino della Croce, ma ci renderà capaci di amare tutti, anche i nostri nemici, come esige la nostra opera francescana di pace.
Questo sguardo contemplativo a Cristo e alle sue membra ci fara senz'altro capire che dobbiamo cambiare molte cose credute importanti nella nostra vita personale e comunitaria e ci spingerà a rifare drasticamente la nostra scelta delle priorità, a "rifondare" la nostra vita partendo da un'«ispirazione» ritrovata118.
CONTATTO VIVO CON GLI EMARGINATI
92 Gli esclusi di questo mondo hanno accesso privilegiato al Regno di Dio e sono i primi a ricevere la Buona Novella (Lc 4, 14-18), per cui è diventato doveroso, per sentire l'autentico grido dei poveri, che il nostro Ordine abbia fraternità tra i poveri. Siamo fortunati di avere tanti nostri frati a contatto quotidiano con gli oppressi e gli emarginati. Questi ci aiuteranno a sentire il grido dei poveri e a farlo entrare nella nostra preghiera e nella nostra resistenza a tutto ciò che li opprime. Seguiamo, pertanto, l'esempio di Francesco che desiderava spesso ritornare tra i lebbrosi per imparare da loro (Rnb IX, 3)119.
IL DRAMMA DELLA MISERIA
93 Ricordiamo tutti le parole indirizzate ai religiosi da Paolo VI circa venti anni fa: "Ed allora come troverà eco nella nostra esistenza il grido dei poveri? Esso deve interdirvi, anzitutto, ciò che sarebbe un compromesso con qualsiasi forma di ingiustizia sociale. Esso obbliga, inoltre, a destare le coscienze di fronte al dramma della miseria ed alle esigenze di giustizia sociale, del Vangelo e della Chiesa. Induce certuni tra noi a raggiungere i poveri nella loro condizione, a condividere le loro ansie lancinanti..."(ET 18).
UNA NUOVA SCUOLA
94 Noi abbiamo tanto da fare per quanto riguarda la conversione di cui abbiamo parlato. È una nuova scuola che deve passare attraverso il cuore, come attraverso l'intelligenza. Francesco ha frequentato lungamente gli esclusi prima di comprendere chiaramente la sua vocazione. È nella piazza pubblica ed a contatto con gli esclusi che comprenderemo anche il senso profondo della nostra vocazione, sperimentando noi stessi le ingiustizie e la violenza di cui essi sono vittima tutti i giorni. È così che Gesù ha imparato, al contatto degli esclusi e disprezzati del suo tempo.
ALTERNATIVE VISSUTE
95 Il nostro programma di formazione iniziale deve assicurare che i nuovi fratelli facciano questa esperienza. La stessa cosa vale per la formazione permanente. Non lasciamo passare l'occasione di rendere coscienti di questa realtà anche altre persone, dai membri delle fraternità dell'OFS alle perso ne che raggiungiamo nei nostri incontri quotidiani.
Ricordiamoci subito che non basta per dei figli di Francesco proporre delle soluzioni ed alternative: noi dobbiamo personalmente "essere" e "vivere" queste alternative e pregare il Signore che ci aiuti in questo cammino.
Un grazie speciale ai nostri fratelli ed alle fraternità che condividono quotidianamente la vita dei più "piccoli", a tutti i livelli; a coloro che sono solidali con loro nella sofferenza e nella resistenza, a coloro che realizzano, giorno dopo giorno, alla loro maniera e negli ambienti più disparati, il progetto fraterno di Gesù120.
RINUNCIA ALLA VIOLENZA
96 Parte integrante della conversione di Francesco fu la sua rinuncia alla violenza.
In questo spirito, riconoscendo il valore della persona umana, rifiutiamo di appoggiare l'uso della violenza come mezzo di riparazione dei torti. Allo stesso modo, appoggiamo il diritto all'obiezione di coscienza contro il servizio militare e opponiamoci parimenti alla tortura e alla pena di morte121.
COLLABORAZIONE INTERNAZIONALE
97 Se noi vogliamo che giustizia, pace ed ecologia diventino dei servizi specifici nelle nostre province e fraternità bisogna formare un segretariato internazionale, con persone disponibili a tempo pie no. La sua responsabilità sarà di sviluppare e coordinare questo nuovo ministero in tutto il mondo, francescanamente; sarà al servizio del definitorio generale, che deve costantemente diventare la voce dei poveri per tutto l'Ordine; potrebbe anche collaborare con altri gruppi, religiosi e no, che internazionalmente perseguono lo stesso fine. Le province sono vivamente pregate di creare questo segretariato di GPE (giustizia, pace, ecologia) là dove non è ancora in atto, dandone la responsabilità a gente capace122.
PROGRAMMA PER L'ANIMAZIONE
98 Dovrà essere elaborato un programma concreto per l'animazione di giustizia, pace ed ecologia. La nostra scelta per questi valori deve basarsi su dati scientifici nei campi in questione. Ci vuole, quindi, una sufficiente informazione ed anche una formazione di esperti in questi campi, basata su fondamenti biblici solidi, e su una lettura critica degli scritti e della vita di Francesco. Invitiamo i nostri professori di università, per esempio dell'Antonianum, di St. Bonaventure e di altri Centri francescani, a preparare dei seminari e dei programmi di formazione su questa materia, ed anche proporla come materia di studio universitario.
REVISIONE DI VITA
99 Ogni forma di ingiustizia e di disuguaglianza deve sparire dalle nostre fraternità, specialmente le forme di clericalismo che forse esistono ancora. Sia anche riesaminato il salario dato ai nostri impiegati. Dobbiamo vigilare sull'utilizzazione fatta dalle banche dei soldi che vi abbiamo depositato123.
VIGILANZA SUL PIANO ECOLOGICO
100 I fratelli siano vigilanti sul piano ecologico, evitando d'aver orti e boschi non utilizzati né da noi né da altri, o di venderli col pericolo di sfruttamento. Saranno solidali con coloro che lottano contro la distruzione della natura in tutte le forme.
SOLIDALI CON TUTTI
101 Nello sforzo di costruire un mondo più giusto non siamo certamente i primi né gli unici, né necessariamente i migliori. La cosa migliore che possiamo fare, spesso, sarà quella di appoggiare i gruppi già esistenti e di farlo francescanamente. Prima di tutto siamo solidali con le iniziative nate in seno alla famiglia francescana124.
GRANDEZZA DELLA NOSTRA VOCAZIONE
102 Non abbiamo ancora finito di scoprire la forza nascosta e la grandezza della nostra vocazione. Abbiamo, come Francesco, ricevuto la missione di vivere e d'annunziare la pace e la riconciliazione. Con la nostra vocazione noi testimoniamo che è possibile vivere in questo mondo dei rapporti frate mi basati sulla giustizia e sull'amore; e siamo al medesimo tempo custodi di questa Natura che il Creatore ha affidato a tutti125.
< Precedente |
Indice|
Successivo >
|
Pagine realizzate e gestite per i Frati minori cappuccini da fra Mario