II° Consiglio plenario
LA PREGHIERA
< Precedente| Indice| Successivo >
LA PREGHIERA
IL CPO, STUDIO DELLO SPIRITO E DELLA PRATICA DELLA PREGHIERA
1 Ci sia permesso introdurre un fraterno colloquio sull'argomento della preghiera con tutti i membri della nostra fraternità. Le esperienze, che abbiamo avuto nel CPO e che abbiamo ascoltato nelle comunicazioni dei delegati, ci offrono insieme alla importanza particolare dello stesso tema, una fondata fiducia di parlare con voi della preghiera con cuore fraterno.
2 Il CPO in Quito si sforzò di ricercare la nostra identità nella vita di fraternità e di povertà. Questa volta, qui in Taizé, ci é parso di grande importanza studiare più a fondo lo spirito, la vita e la pratica della orazione, senza la quale non possiamo essere veri fratelli e veri poveri, e più precisamente non in astratto, ma nel contesto della Chiesa e della società del nostro tempo, soggetto a tante mutazioni. 1
ELEMENTI POSITIVI...
3 Da quasi tutte le comunicazioni dei delegati, abbiamo dedotto la presenza presso moltissimi frati di:
a) un desiderio sincero di pregare;
b) una certa tensione dinamica nel trovare l'unità tra l'azione e la preghiera;
c) un certo coraggio nell'affrontare in modo costruttivo le difficolta e le inquietudini;
d) esperimenti vari e per di più positivi già in atto;
e) tentativi nel purificare l'immagine di Dio e nel rinnovare alcune forme di preghiera;
f) una coscienza viva, particolarmente presso i missionari, che risolvere il problema della preghiera é per noi spesso un problema di vita o di morte. 2
...E NEGATIVI CIRCA LA PREGHIERA
4 D'altra parte abbiamo riscontrato anche la presenza di questi elementi negativi:
a) insicurezza nella fede e difficoltà a comunicare con un Dio trascendente;
b) insufficiente preparazione di molti Frati ad affrontare i mutamenti nella Chiesa e nel mondo;
c) separazione tra l'amore di Dio e del prossimo e, quindi, tra la preghiera e l'azione;
d) un eccessivo attivismo e, d'altra parte, una preghiera aliena dalla realtà umana;
e) mancanza di vita fraterna;
f) incuria nell'utilizzare i sussidi di una sana psicologia e pedagogia;
g) abbandono di vecchie forme di preghiera senza un rinnovamento dello spirito di preghiera;
h) trascuratezza nella formazione dei candidati e nella preparazione di animatori della vita di preghiera.
5 Riconoscendoci tutti corresponsabili, vi proponiamo le seguenti riflessioni sulla preghiera, per meglio realizzare, ogni giorno, la nostra vocazione.
PREGHIERA BISOGNO VITALE
6 È necessario che la preghiera sgorghi, come respirazione di amore, da un bisogno vitale del cuore umano, sotto l'impulso dello Spirito Santo: l'uomo non può raggiungere la sua pienezza, se non esce dal suo egoismo e non si trasferisce nella corrente di comunione con Dio e con gli uomini nel Cristo, Dio-Uomo. 3
In tale passaggio o esodo, alcuni scoprono Dio in Se stesso, altri piuttosto nei fratelli (Mt 25, 35 ss).
L'itinerario dell'uomo verso Dio, esposto a diverse vicende, favorevoli e contrarie, é .soggetto alle leggi del progresso vitale, come lo sviluppo di qualsiasi amore tra persone.
Lunga, drammatica e allettante insieme é la via che conduce a raggiungere l'integra maturità umana nella libertà dei figli di Dio, «fino alla formazione del Cristo in noi». 4
PREGHIERA IN CRISTO, NELLA CHIESA
7 La nostra vita, la nostra preghiera, la nostra azione é lo stesso Cristo. Allora viviamo veramente il Cristo, quando amiamo il Padre e i fratelli. Nel suo Spirito preghiamo e con cuore di figli gridiamo: «Abba, Padre!» 5
Possiede lo Spirito di Cristo chi rimane nel suo Corpo Mistico, e nella preghiera non separa mai il Capo dal Corpo, pregando nel grembo della Chiesa e cercando ed amando Cristo nella Chiesa. 6
...E NELLO SPIRITO
8 ll Padre ci ama per primo 7 e ci parla nello Spirito del Figlio suo. AscoltandoLo nella sacra atmosfera del silenzio e rispondendo con la fede «che opera attraverso l'amore», 8 instauriamo il colloquio filiale «con il Padre per mezzo del Cristo nello Spirito Santo». 9
PREGHIERA E VITA
9 La vera preghiera si riconosce dai frutti della vita. «In tanto si é uomini autentici di preghiera, in quanto si compiono opere coerenti di bene». 10 Se la preghiera e l'azione sono ispirate dall'unico medesimo Spirito, anziché opporsi, si completano a vicenda. 11
10 Lo spirito di preghiera veramente vivo non può non vivificare ed animare tutta la vita concreta dei frati e perciò necessariamente rinnova le sane forme tradizionali e crea nuove forme adatte. 12
TEMPO PER PREGARE
11 Chi ha lo spirito di preghiera, troverà anche il tempo per dedicarsi alla stessa preghiera. Chi non trova questo tempo, non ha spirito di preghiera. 13
LETTERA E SPIRITO
12 La lettera o la forma senza lo spirito é morta. Lo spirito, poi, senza la lettera o la forma non può vivificare la vita dell'uomo. Siamo persone umane, nelle quali sussiste uno spirito «incarnato» o «incorporato». 14
VARI MODI DI PREGHIERA
13 La preghiera si può esprimere non solo attraverso le parole, le formule e i riti, ma anche con il silenzio, con varie posizioni del corpo, con azioni simboliche e segni, secondo l'esempio di san Francesco. 15
PREGARE DA FRATI MINORI
14 Dobbiamo pregare come frati minori. Siamo allora veramente frati, quando ci raduniamo nel no me di Cristo, nell'amore vicendevole, in modo tale che il Signore sia realmente in mezzo a noi. 16
Siamo allora veramente minori, quando viviamo nella povertà e nella obbedienza caritativa, in unione al Cristo povero e crocifisso, insieme con i poveri. 17
La nostra preghiera sia davanti al Signore il grido dei poveri, dei quali dobbiamo condividere effettivamente la condizione. 18
VARI MODI DI PREGHIERA
15 Seguiamo e veneriamo la Vergine Maria socia nella povertà e nella Passione di Cristo. 19 Non dividiamo mai la Madre dal Figlio. 20 Ella è via aperta ad acquistare lo Spirito del Cristo povero e crocifisso. 21
PREGHIERA COME CONVERSIONE
16 Affinché il Mistero pasquale di Cristo nell'Eucaristia e nel sacramento della penitenza rinnovi ogni giorno sempre più efficacemente la nostra vita, purifichiamo la nostra condizione di peccatori mediante la compunzione del cuore. 22
Perseverando nella preghiera, anche quando l'amor proprio é riluttante per il tedio della natura, abbracciamo la volontà del Padre, piuttosto che la nostra. 23
Chi prega solo quando si sente disposto, costui ritiene la preghiera come strumento del suo amor proprio. Sarà utile ricordarlo sempre: la preghiera deve essere un atto di amore autentico.
Vivendo il Cristo crocifisso, portiamo nella preghiera le quotidiane difficoltà, le aridità, le ansietà e le pene della vita; accettandole, in virtù dell'amore, ci renderemo conformi all'immagine del Figlio. 24 In tal modo viviamo e annunziamo agli uomini la conversione o penitenza evangelica. 25
LA PREGHIERA AFFETTIVA
17 La nostra preghiera é piuttosto «affettiva», o preghiera del cuore, che ci conduce fino all'intima esperienza di Dio. 26
IN SPIRITO E VERITÀ
18 Contemplando Dio, Sommo Bene, dal quale proviene ogni bene, erompano dai nostri cuori l'adorazione, I'azione di grazie, l'ammirazione e la lode.
Nel gaudio pasquale, intuendo Cristo in tutte le creature, andiamo per il mondo intero lodando il Padre e invitando gli uomini a lodarLo, quali testimoni del suo Amore nella nostra vita fraterna, nella preghiera e nell'apostolato. 27
Bisogna pregare sempre in spirito e verità, con cuore mondo e mente pura, perché soltanto tale pre ghiera é gradita a Dio. 28
LE FONTI DELLA PREGHIERA
19 La preghiera attinga soprattutto alla Sacra Scrittura e al vigile ascolto dello Spirito, che parla nel la Chiesa, nei segni dei tempi, nella vita degli uomini e nel nostro cuore. 29
Gli scritti di san Francesco, i quali insieme alle costituzioni auspichiamo che ogni frate abbia tra le mani, costituiscono una fonte particolare della nostra preghiera. 30
PROMOZIONE DELLA PREGHIERA
20 Lo spirito di preghiera e la promozione della preghiera, particolarmente interiore, fin dagli inizi fu un carisma specifico della nostra fraternità cappuccina, in seno al popolo di Dio. Stando alla sto ria, tale carisma fu sempre il germe di un rinnovamento genuino. 31
21 Raccogliendo le esperienze dei frati, come sono emerse dalle comunicazioni dei delegati, proponiamo alla comune riflessione i seguenti punti.
LIBERTÀ NELLA PREGHIERA
22 Ciascun frate, pregando in spirito e verità, si affidi con fiducia alla «divina ispirazione» nella libertà evangelica. 32
È pertanto conforme alla nostra indole, salva sempre l'unità dello spirito e della vita di preghiera di ogni fraternità, favorire il pluralismo circa le forme tradizionali da rinnovarsi opportunamente (per es. Ia Via Crucis, il Cuore di Gesù, il Rosario Mariano) e le forme nuove da creare adeguatamente. 33
SUPERIORI ANIMATORI DELLA PREGHIERA
23 Una fraternità orante progredisce bene quando i frati si sentono vicendevolmente responsabili nell'animare la vita di preghiera. Specialmente i superiori, che hanno il compito di comunicare con l'esempio e la dottrina lo spirito e la vita ai propri fratelli, siano gli animatori della vita di preghiera. 34
24 Dovunque i frati avvertano la necessità di formare animatori della vita spirituale e della preghiera, che prestino la loro opera ai fedeli e in modo particolare nelle nostre fraternità e nell'intera famiglia francescana. 35
FRATERNITÀ DI CONTEMPLAZIONE
25 Ogni fraternità deve essere di fatto una fraternità orante. Per raggiungere sempre meglio tale scopo, giova promuovere, usando criteri sani, le fraternità di ritiro e di contemplazione; ciò che, non senza successo, é stato già iniziato in questi anni da diverse province. 36
NECESSITÀ E CONDIZIONI DELLA PREGHIERA PERSONALE
26 Urge formare la coscienza a sentire la necessità della preghiera personale. Ciascun frate, dovunque si trovi, si procuri un tempo sufficiente per la preghiera individuale ogni giorno, per es., un'ora intera. Tale spazio di tempo da molti frati, specialmente missionari, é sperimentato come un bisogno vitale. 37
27 Affinché siamo attratti alla preghiera in modo vitale e organico, é necessario prima di tutto che ci formiamo come persone umane e cristiane. A tale scopo potrà essere di aiuto l'uso anche di nuovi metodi di riflessione. 38
28 È dovere di tutti i frati creare con il silenzio un clima adatto alla preghiera, nella mutua comprensione, provvedendo anche, con accordo comunitario, all'uso moderato degli strumenti di comunicazione sociale. 39
29 Se qualche frate per l'eccessivo lavoro non può trovare il tempo sufficiente per la preghiera, può, anzi, deve ricorrere ai ministri. 40
30 Nella vita odierna, soggetta a tante tensioni, talvolta riesce difficile un ritmo quotidiano di pre ghiera; per cui, senza rallentare questo ritmo, saranno molto utili i tempi forti di ritiro, che ciascun frate, anzi ciascuna fraternità, cercherà di procurarsi. 41
INTEGRAZIONE DI PREGHIERA PERSONALE E COMUNITARIA
31 L'esistenza umana si compone di una duplice dimensione, individuale e comunitaria. Di qui la preghiera individuale e comunitaria si integrano a vicenda. Quanto più intensa sarà la preghiera individuale, tanto più viva sarà la partecipazione alla preghiera comunitaria. L'una non può sostituire l'altra, ma piuttosto l'una nutre l'altra. Se per un certo tempo si da la preferenza all'una, non si può tutta via tralasciare l'altra. 42
NECESSITÀ DELLA PREGHIERA COMUNITARIA E SUA PROMOZIONE
32 Non si può ritenere una fraternità cristiana, e tanto meno francescana, quella fraternità in cui abitualmente non si fa preghiera comunitaria. Se qualche frate ordinariamente manca a questa preghiera, la stessa fraternità se lo prenda a cuore nell'ambito del possibile. 43
33 Si fa veramente preghiera comunitaria, quando é partecipata effettivamente da tutti e quando esprime una vera fraternità vissuta nella fiducia, nella comprensione e nella carità vicendevole. 44
A tale scopo possono essere molto utili, secondo la nostra tradizione, le conversazioni spirituali, gli scambi di esperienze, una riflessione partecipata sul Vangelo, le celebrazioni comunitarie della penitenza e della parola, la revisione di vita ed altre forme del genere. 45
34 La fraternità locale si interpelli nei capitoli sulla preghiera comunitaria e individuale dei frati. 46
35 Essendo la vita fraterna condizione primaria e fondamentale per lo sviluppo normale della nostra vocazione francescana, dove i frati sono costretti a vivere da soli, si radunino almeno periodica mente per partecipare alla vita fraterna e alla preghiera. 47 Molto opportunamente già alcuni frati, specialmente missionari, che non possono avere una vita comunitaria fraterna, si sforzano di formare una comunità orante con i loro cooperatori e con altri fedeli.
IMPORTANZA E MODI DELLA LITURGIA DELLE ORE
36 La liturgia delle ore, quale preghiera propria della Chiesa, insieme alla Eucarestia, abbia il primo posto in ogni fraternità e nella vita dei singoli frati. 48 La celebrazione della liturgia delle ore sia attiva e viva, talvolta con il canto e con la scelta particolare di salmi, cantici, letture, e con preghiere spontanee. 49
Ci si premuri di evitare il pericolo di celebrarla in modo meccanico soltanto con le labbra. 50
Gli intervalli di silenzio, alquanto prolungati, contribuiscono molto ad una consapevole e proficua celebrazione della liturgia delle ore. 51 In molti luoghi questa liturgia viene celebrata dai frati insieme ai fedeli con grande profitto.
LA S. MESSA CULMINE DELLA VITA FRATERNA
37 Il Sacrificio, nel quale lo stesso Cristo celebra il Mistero Pasquale con il suo Corpo, che é la Chiesa, sia un vero convito d'amore e il vincolo dell'unità. Diventi sempre più il centro vitale di tutta la vita fraterna. 52
La liturgia eucaristica comunitaria, specie concelebrata, é da raccomandarsi al massimo, quale fonte e culmine della nostra vita fraterna. 53
Dove ogni giorno non si può avere una celebrazione comunitaria, sia tenuta almeno periodicamente e sia partecipata effettivamente da tutti i frati. 54
LA COMUNIONE LITURGICA
38 In ogni fraternità sarà molto utile, come dimostra l'esperienza, designare un frate o una commissione, che prepari le celebrazioni liturgiche, affinché queste si rinnovino sempre più in modo vitale.
Con uguale misura si coltivino la fedeltà alle leggi liturgiche e, secondo lo spirito delle medesime, la creatività e la spontaneità. 55
Sarà compito del capitolo locale provvederne, concretamente, il tempo e le modalità 56.
IL CULTO EUCARISTICO
39 Instauriamo intensamente un dialogo con Cristo Gesù Eucaristico, il quale, Sacerdote e Fratello primogenito, realmente presente, ci fonde in unita con Se stesso e con i fratelli, prolungando l'efficacia della liturgia. 57
Il segno della autenticità del culto eucaristico si manifesta nello sforzo di vivere Cristo e di servirLo nei fratelli, nei poveri e negli infermi. 58
IMPORTANZA DEGLI UOMINI DI PREGHIERA E DEGLI INFERMI
40 Sono per noi di grande importanza i frati che assiduamente perseverano nella preghiera «in spirito e verità», e particolarmente gli infermi, che soffrendo in unione con Cristo, corroborano la nostra vita. Per questi e per tutti gli altri benefici rendiamo grazie a Dio.
Delle insufficienze, poi, che sinceramente riconosciamo, chiediamo perdono e insieme imploriamo «lo spirito della santa orazione e devozione..., al quale tutte le altre cose temporali devono servire». 59
VITA DI PREGHIERA A FATTI
41 Infine, fratelli, siamo ben consapevoli che non si può rinnovare la vita di preghiera con le parole, ma con i fatti. Per rinnovarci con coraggio tutti insieme, ciascun frate e ciascuna fraternità, nella realtà concreta, immediatamente, da questo momento, incominciamo «attendendo che sopra tutte le cose dobbiamo desiderare lo Spirito del Signore e la sua santa operazione, pregare sempre a Lui con puro cuore». 60
< Precedente
| Indice
| Successivo >
|
Pagine realizzate e gestite per i Frati minori cappuccini da fra Mario