II° Consiglio plenario
LA PREGHIERA
LETTERA DEL DEFINITORIO GENERALE A TUTTI I FRATI
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- intendiamo presentare con questa lettera a tutti i nostri frati i suggerimenti ed i voti espressi al definitorio generale dal II Consiglio Plenario dell'Ordine. Il Consiglio Plenario dell'Ordine, radunato presso Taizé in Francia, ha avviato una riflessione sullo spirito, sulla vita e sulle varie forme di preghiera nel l'Ordine, ed ha suscitato nei cuori di tutti, ogni giorno sempre più fervida, l'invocazione: «Signore, insegnaci a pregare!» (Lc 11,1).
Stimolati dalla stessa intima invocazione, ci siamo sforzati di accostarci quotidianamente sempre più al Signore, perché Lui stesso, presente in mezzo a noi, fosse con il Suo Spirito, Maestro della nostra preghiera.
Così, attraverso le esperienze personali, l'ascolto delle relazioni e delle informazioni, i colloqui fra terni, i contatti con coloro che vivono a Taizé o che insieme a noi erano venuti a pregare, osiamo sperare che si stato lo stesso Maestro divino ad insegnarci quanto ora vi offriamo in questo documento, redatto a modo di sintesi. Vogliate accettarlo con cuore aperto, affinché possiate condividere voi pure ciò che intensamente il Consiglio Plenario dell'Ordine ha sperimentato come dono dello Spirito.
Per primi il ministro generale e i suoi definitori accolgono con fiducia e riconoscenza il documento e si propongono di tenerlo in grande conto e di attingerne ispirazione ed orientamento non solo per la propria vita personale, ma anche per il servizio pastorale alle province e ai frati.
Offrendo questo documento all'Ordine, preghiamo intensamente ciascun frate e ciascuna fraternità di accoglierlo con animo volenteroso, di meditarlo individualmente e comunitariamente, di studiarlo in modo speciale nei capitoli locali e provinciali per tradurlo in vita concreta. Esortiamo i superiori a non farsi troppe ansietà nel rinnovare in modo opportuno le forme tradizionali di preghiera e nel trovarne di nuove e più adatte.
A nessuno sfugge l'importanza vitale della orazione: si tratta della stessa vita o della morte della nostra fraternità. Sarà vano ogni sforzo per rinnovare la vita dell'Ordine secondo i principi del Vaticano II, lo spirito di san Francesco e i segni dei tempi, se non ci rinnoviamo profondamente nella nostra vita di preghiera: «Se il Signore non edifica la casa, invano si affaticano quelli che la costruiscono » (Ps 126,1).
Il tema dell'orazione, come gli argomenti del Consiglio Plenario di Quito, é di così grande importanza, che certamente dovrà essere trattato ancora nel prossimo Capitolo Generale, anche per completare e perfezionare ulteriormente il testo delle Costituzioni.
Vogliamo augurarci che il nostro Ordine cresca sempre più nel Cristo che « é la nostra vita, la nostra preghiera e la nostra azione », fino alla pienezza della sua statura (Ef 4,13).
«Nessuna cosa dunque ci sia di ostacolo o ci divida, ma in noi e nella nostra fraternità operi e si manifesti sempre lo Spirito del Signore» (Cost. 164).
Vostri affezionatissimi
- Fr. PASQUALE RYWALSKI, Min. Gen.
- Fr. GUGLIELMO SGHEDONI, Vic. Gen.
- Fr. BENEDETTO FREI, Def. Gen.
- Fr. BONAVENTURA MARINELLI, Def. Gen.
- Fr. ALOYSIUS WARD, Def. Gen.
- Fr. CLOVIS FRAINER, Def. Gen.
- Fr. OPTATO VAN ASSELDONK, Del. Gen.
- Fr. GIOVANNI DOVETTA, Def. Gen.
- Fr. LAZARO IRIARTE, Def. Gen.
Taizé, 8 marzo 1973.
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