I° Consiglio plenario
VITA FRATERNA, POVERTÀ E MINORITÀ
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Cap. I° : LA VITA FRANCESCANO-CAPPUCCINA NELL'AMERICA LATINA
Capitolo I°
LA VITA FRANCESCANO-CAPPUCCINA NELL'AMERICA
LATINA
A. LA NOSTRA VITA NELL'AMERICA LATINA 1
NUOVE FORME DI VITA FRANCESCANA
1 Come in ogni parte del mondo e in altre zone culturali, anche nell'America Latina devono
ricercar si altre forme di vita francescana specifiche e adattate alla situazione di tale realtà, secondo lo
spirito delle nuove costituzioni 2, affinche si manifesti meglio la nostra identità e rispondiamo alla
voce di Dio nei segni dell'America Latina, sperando che, conseguentemente, ciò possa giovare
a suscitare nuove vocazioni.
NUOVE FRATERNITÀ
2 Considerate le condizioni dell'America Latina, la presenza della nostra vita fraterna e
minoritica 3 si può esprimere in molti modi, oltre che nelle tradizionali fraternità
opportunamente aggiornate 4, particolarmente in nuove fraternità di preghiera,
testimonianza, evangelizzazione e lavoro 5. Tutte queste fraternità devono in se stesse essere
veramente ecclesiali e suscitare intorno a se altre comunità ecclesiali particolarmente francescane, e
«di base».
CARATTERISTICHE DELLE NUOVE FRATERNITÀ
3 Riteniamo che queste nuove fraternità debbano avere le seguenti condizioni:6
a) essere vitali, affinche siano forme della nostra vita francescana che emana dalla persona di Cristo;
b) favorire la evoluzione della persona, in modo tale che ciascuno possa sviluppare il suo personale
carisma, rivolto tuttavia al bene dell'intera fraternità e della Chiesa;
c) rinnovarsi continuamente nello spirito per trovare sempre una forma migliore;
d) essere pluriformi, secondo le diverse circostanze 7.
4 Affinche tali forme di fraternità nell'America Latina siano veramente minoritiche,
devono:
a) col servizio e la disponibilità, manifestarsi sempre tra gli uomini come segno profetico di
solidarietà; 8
b) soprattutto, come veramente povere, essere presenti tra i poveri, con la propria vita e testimonianza
9.
Quali che siano, tuttavia, le forme di fraternità, esse, in se stesse, tra di loro e con la
fraternità provinciale, anzi con tutto l'Ordine, devono avere unita di spirito e di vera
comunione di vita 10.
INTESA FRA LE CIRCOSCRIZIONI DELL'ORDINE
5 Tenuto conto dell'indole speciale dell'America Latina, occorre avere in grande considerazione
e promuovere una reciproca intesa tra le diverse circoscrizioni dell'Ordine 11 di questo territorio,
per favorire la vita fraterna, per comunicarsi scambievoli informazioni e per trovare comuni soluzioni
di problemi. Ciò può esser fatto mediante gruppi di frati animatori, 12 corsi speciali
della CEFEPAL (Centro Estudos Franciscanos e Pastorais America Latina - Centro Studi Francescani
e Pastorali del l'America Latina) e di altre organizzazioni, adunanze di superiori, oppure altri mezzi
secondo il giudizio dei superiori.
Sono grandemente auspicati tentativi di unione, anche giuridica, tra le varie circoscrizioni
dell'Ordine nell'America Latina, soprattutto nell'ambito della propria nazione.
PRESENZA FRATERNA FRA I POVERI
6 Da parte nostra si richiede una speciale presenza fraterna fra quelli che soffrono di indigenza
e di isolamento, come sono gli abitanti delle periferie più povere delle città (favelas = baraccati) o i
campagnoli dimenticati. A più forte ragione, e da ritenersi come una vera presenza francescana tra i
poveri la vita dei nostri missionari fra gli indigeni o altri, con lo scopo di una piena evangelizzazione e
promozione 13.
NUOVI SISTEMI DI INIZIAZIONE
7 Affinche questa forma di vita si possa attuare concretamente, occorre trovare nuovi sistemi di
iniziazione con l'attiva partecipazione degli stessi giovani, 14 secondo le condizioni proprie di
ciascun ambiente e giusta le recenti disposizioni emanate dalla Chiesa e dall'Ordine. Per ottenere tale
migliore formazione, e molto augurabile la intercomunicazione delle varie circoscrizioni.
I FRATI NATIVI E L'AVVENIRE DELL'ORDINE
8 Il Consiglio Plenario dell'Ordine esprime soddisfazione e fiducia ai frati dell'America Latina, e
spera molto che mediante la loro opera prenda avvio un nuovo e maggiore impulso per una vera e
continua incarnazione francescana in questo territorio. Ad effettuare tale vitalità, devono avere una
grande parte i frati nativi, i quali sono da considerarsi i primi responsabili dell'avvenire dell'Ordine.
Tuttavia l'Ordine stesso sia disposto a fornire un valido aiuto di personale per la formazione e
l'animazione delle fraternità e per altre attività ad esse congiunte. 15
B. IL NOSTRO LAVORO NELL'AMERICA LATINA
NOSTRA MISSIONE NELL'AMERICA LATINA
9 La nostra missione nell'America Latina si manifesta principalmente:
a) mediante la evangelizzazione, come espressione della nostra vocazione apostolica e come mezzo di
una più profonda formazione di vita cristiana;
b) mediante la presenza fra i poveri, come espressione di minorita, per favorire la loro promozione
umana. 16
Tutto ciò, in unione con la vita di questa gente, deve concorrere alla ricerca di valide
soluzioni dei vari e gravi problemi, in modo tale che si abbia una promozione integrale dei singoli
individui e delle collettività di questo territorio. 17.
Come uomini di giustizia e di pace, sarà nostro compito attendere anche alla formazione della
coscienza sociale di questo popolo, ed offrire la nostra collaborazione in legittime attività per
la effettuazione di riforme sociali e politiche, secondo la mente e lo spirito delle nostre costituzioni.
18
RINNOVAMENTO DELL'ATTIVITÀ PASTORALE
10 L'attività pastorale deve essere continuamente rinnovata nel nostro spirito
francescano. 19 Per ciò, allo scopo di scoprire meglio la nostra identità e di intraprendere
vie nuove e più congeniali, oc correrà lasciare alcune attività pastorali. Invitiamo, pertanto,
tutti i superiori maggiori dell'America Latina a fare una seria revisione, 20 particolarmente circa
collegi non gratuiti, alcune parrocchie situate in centri urbani già molto evoluti ed altre opere simili.
TESTIMONIANZA DI POVERTÀ
11 Affinché la povertà sia un contrassegno vero e manifesto, 21 ed allo scopo di un
inserimento concreto nell'ambiente latino-americano, si raccomanda ai frati che siano disposti a
vendere ad opere ecclesiali o sociali, o anche a donare spontaneamente per il bene di tutta la società, i
nostri edifici, beni ed altre cose simili che non servano più all'uso della fraternità o non
corrispondano più al nostro spirito.
NUOVA PASTORALE VOCAZIONALE
12 Allo scopo di reperire vocazioni autentiche, occorre affrontare nuove vie di pastorale
vocazionale. 22 Onde si propone:
a) di usare contemporaneamente vari metodi secondo la situazione ambientale;
b) di dar la prevalenza alla pastorale dei giovani, che sono capaci di decidersi con maggior
maturità;
c) di preparare frati specializzati;
d) di formare comunità di presenza e di testimonianza, che ravvivino ed alimentino l'ideale della
consacrazione nella vita francescana.
NUOVA PASTORALE PARROCCHIALE
13 Per le necessita ecclesiali esistenti nell'America Latina, 23 si ritiene valida la pastorale
parrocchiale esercitata dai nostri, specialmente nelle terre di missioni, da promuoversi tuttavia secondo
nuove forme, allo scopo di costituire vere comunità cristiane. Le preferenze da parte di tutti i frati
venga no rivolte ai più poveri ed agli emarginati della società. 24
I FRATI NATIVI E INCULTURAZIONE DEL PERSONALE
ESTERO
14 Il lavoro pastorale nell'America Latina appartiene innanzitutto ai frati di questo territorio, in
mo do tale che ad essi principalmente competa l'incarico di evangelizzare e di far progredire la propria
gente. Tuttavia e ancora necessario l'aiuto di personale per le missioni e le nuove forme di apostolato.
I superiori maggiori dell'America Latina preparino un elenco ben preciso dei progetti per i quali
occorrono sussidi materiali e una lista di persone di cui hanno bisogno.
I frati che si recano colà devono:
a) essere bene scelti;
b) essere adeguatamente preparati e disposti ad acquisire una più completa preparazione nell'America
Latina;
c) essere capaci di assumere una piena integrazione latino-americana. 25
COLLABORATORI LAICI E RELIGIOSI
15 Devono molto apprezzarsi i collaboratori laici o religiosi di altre congregazioni, specialmente
per le missioni, purché siano dotati delle dovute qualità. 26
RESPONSABILITÀ DELL'ORDINE
16 Il Consiglio Plenario invita i frati di tutto l'Ordine, affinché, consapevoli delle necessita
dell'America Latina, si propongano alcunché di concreto e realmente lo attuino per alleviarle, anche
con sacrifici personali e comunitari. I superiori poi vedano come gli sforzi dei singoli e delle
fraternità possano raggiungere lo scopo proposto, nella propria circoscrizione.
Primariamente la responsabilità di aiuto personale ed economico alle viceprovince e missioni
appartiene alle province da cui viceprovince e missioni hanno origine; queste tuttavia devono
compiere ogni sforzo per raggiungere l'auto-sufficienza personale ed economica. 27
ELIMINARE LE INGIUSTIZIE
17 Come messaggeri di giustizia e di pace, si raccomanda a tutti i frati di esercitare efficace
influsso per eliminare ingiustizie eventualmente commesse, sia dai loro governi sia da organizzazioni
commerciali internazionali o nazionali, contro i popoli del Terzo Mondo. 28
UFFICI NELL'AMERICA LATINA...
18 In ogni nazione che ne ha la possibilità, o, se si crede meglio, in ciascuna conferenza
dell'America Latina, vi sia un ufficio per la preparazione di progetti e per i rapporti con gli organi sia
dell'Ordine sia ecclesiastici che civili.
...E PER L'AMERICA LATINA
19 Vi sia nella nostra curia generale un ufficio a cui compete studiare situazioni, progetti e
richieste delle circoscrizioni dell'America Latina, giudicare della loro priorità e trattare con le varie
province dell'Ordine, che possano e vogliano aiutare.
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