I° Consiglio plenario
VITA FRATERNA, POVERTÀ E MINORITÀ

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IL FRATELLO MINISTRO GENERALE
E I FRATELLI DEFINITORI GENERALI


A TUTTI I FRATI DEL NOSTRO ORDINE:

Pace e bene nel Signore
Con questa lettera vi comunichiamo le conclusioni della prima sessione del Consiglio Plenario del l'Ordine, che ha avuto luogo a Quito nell'Equatore nei giorni 4-24 ottobre 1971 .
Il Consiglio Plenario dell'Ordine, a cui spetta «offrire al ministro generale e al suo definitorio l'aiuto, con una collaborazione costruttiva, per attuare un adeguato aggiornamento dell'Ordine» (Cost. 123,5), in unione di preghiere, ha intrapreso una comune riflessione e un dialogo fraterno sulla nostra vita di fraternità e di povertà alla luce della nostra vocazione evangelica, come e delineata nelle nostre costituzioni, com'è espressa nelle lettere che il capitolo e il definitorio generale hanno inviato ai frati, e come recentemente Paolo VI ha proposto nella esortazione apostolica sul rinnovamento della vita religiosa.
Dinanzi alla concreta realtà sociale dell'America Latina, che nella prima settimana ci hanno illustrato persone esperte in problemi latino-americani, e che noi stessi con la nostra diretta esperienza abbiamo potuto verificare, ci e apparsa con più chiarezza la importanza della nostra vita e della nostra vocazione, presentandosi in ogni parte del mondo tante opportunità di inserimento, vero ed efficace, del nostro Ordine nella società umana come fermento di giustizia e di promozione sociale (Cfr. Cost. 11,4; 47; 84ss).
Udendo con i nostri orecchi «il clamore dei poveri, che mai fu più insistente», vedendo con i nostri occhi la condizione di sotto sviluppo di molti esseri umani «che sono indigenti e oppressi da comune miseria» (Esortazione apostolica di Paolo VI, Evangelica Testificatio, n. 17), abbiamo avvertito l'urgente richiamo dello Spirito Santo, che ci spinge sempre di più ad una autentica fedeltà alla nostra vocazione; in un modo nuovo e più forte abbiamo percepito l'istanza delle nostre costituzioni che ci inducono a ricercare nuove forme di presenza e di attività, affinche possiamo essere in grado di offrire un vero aiuto all'opera della evangelizzazione ed elevazione della società umana.
Inoltre con più vivida luce ai fratelli del Consiglio Plenario dell'Ordine e apparso quanto sia piena di valore e di significato la nostra vita francescana, se ci sforziamo di vivere sinceramente il nostro idea le di minorita e povertà nella fraternità, in quella consonanza cioè di menti e di cuori, che ci fa meritare un'efficace presenza di Cristo in mezzo a noi, in modo che ogni nostra fraternità, sia locale che provinciale, diventi come una espressione della presenza di Cristo povero e umile, al servizio di Dio e degli uomini nell'amore.
Da questa intima chiarezza con la quale il Consiglio Plenario dell'Ordine ha scorto nella realtà del l'America Latina i segni del tempo per tutto l'Ordine, provengono gli orientamenti pratici che esso ha tratto e che, a lavori felicemente terminati, nel documento finale, propone al definitorio generale, come fraterno suggerimento.
Il definitorio generale poi, mentre trasmette a tutto l'Ordine, in quanto ad esso spetta, tali desideri e propositi, li fa suoi e si dichiara pronto ad attuarli, proponendosi di tenerli sempre presenti nel prendere decisioni, nel dare orientamenti all'Ordine o alle province, e nel programma di governo dell'Ordine stesso. Esortiamo inoltre tutti i nostri frati, affinche con animo volenteroso ricevano il documento del Consiglio Plenario, cogliendovi gli orientamenti che, pur potendo forse apparire nuovi nella loro forma concreta, altro non sono che una legittima conseguenza dello spirito delle nostre costituzioni e l'applicazione delle medesime sia alla particolare condizione del nostro Ordine nell'America Latina, sia per vivere sempre meglio e sinceramente dappertutto la fraternità e la povertà, che forma no gli elementi cardinali della nostra vocazione evangelica.
Confidiamo e ardentemente desideriamo che questo documento serva innanzitutto a scuotere forte mente la coscienza di tutti i frati nell'attuale momento di rinnovamento dell'Ordine nostro, in quanto il fondamento di una vera rinnovazione dev'esser posto nell'intimo mutamento e conversione della mente, che non potrà esser fatto senza una seria comunione con Dio, nella ricerca della sua volontà. Da questo sforzo di rinnovamento personale e comunitario scaturirà la ricerca di nuove forme di vivere in fraternità, di nuovi modi della nostra presenza fra gli uomini di questa epoca ed una sincera testimonianza della nostra vita, vissuta in povertà ed umiltà.
Mentre ringraziamo i singoli frati del Consiglio Plenario dell'Ordine per il valido e prezioso aiuto prestatoci nell'adempimento del nostro ufficio, vogliamo esprimere il nostro compiacimento ed esortazione ai frati che nell'America Latina svolgono il loro lavoro in favore dei poveri e dei deboli. A tutte poi le province ed ai singoli frati delle altre regioni dell'Ordine rivolgiamo l'invito di voler apportare il loro valido aiuto con alacrità e operosa collaborazione.
Ed ora con ogni premura invitiamo tutti i frati dell'Ordine, e innanzitutto le conferenze dei superiori maggiori, i superiori provinciali e locali, affinche, tutti uniti, ci applichiamo ad una sincera revisione e mutamento di vita, secondo gli orientamenti pratici contenuti nel documento del Consiglio Plenario dell'Ordine, onde, in unità di spirito e pluralità di forme (Cost. 4,4), diventi sempre migliore e più attiva la nostra partecipazione al rinnovamento del mondo secondo i postulati evangelici di giustizia e di pace.
Vostri devotissimi nel Signore

Fr. PASQUALE RYWALSKI, Min. Gen.
Fr. GUGLIELMO SGHEDONI, Vic. Gen.
Fr. BENEDETTO FREI, Def. Gen.
Fr. BONAVENTURA MARINELLI, Def. Gen.
Fr. ALOYSIUS WARD, Def. Gen.
Fr. CLOVIS FREINER, Def. Gen.
Fr. OPTATO VAN ASSELDONK, Def. Gen.
Fr. GIOVANNI DOVETTA, Def. Gen.
Fr. LAZARO IRIARTE, Def. Gen.

Quito, il 23 ottobre 1971


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