L'Annunciata (Nos.ciada): a partire dalla datazione delle
incisioni rupestri (circa duemila) che sono presenti sulle rocce nella
zona (e molte, sembra, tutt'ora da scoprire), doveva essere abitata da
pastori e agricoltori già a partire dal terzo secolo a.C.
Da notizie storiche risulta che nell'anno Mille le terrazze erano coltivate
a vite, di questo periodo la notizia di una rappresaglia degli Scalvini
che tsagliarono i vitigni di alcuni campi. Si può presumere che
a quel tempo risalga l'inizio della costruzione dei "caselli", con funzione
di abitazione e riparo per le masserizie. In località Pià
del Gobbia (Piana di Gobbia) era la Cà del tòrcol
(casa "del torchio") per la lavorazione delle uve prodotte.
La costruzione delle due grandi case di località " Belotti e Dosso"
(quest'ultima distrutta da un incendio nel 1988) risale presumibilmente
verso il XIV secolo (e abitate fino agli anni sessanta).
La località era molto frequentata fin dall'antichità, di
qui passava, infatti, la strada per evitare gli acquitrini del fondovalle,
che proveniva da Lovere saliva ad Angolo, ridiscendeva a Erbanno per poi
risalire a Borno e serviva per mantenere i traffici sempre intensissimi
con l'altipiano.
La stessa via veniva usata anche come transito per la transumanza: dal
vicino territorio bergamasco di Bossico proseguendo per il valico del Mortirolo
(in alta Val Camonica), si giungeva in Valtellina all'alpeggio. Nel 1854
venne aperta la nuova strada statale di fondo valle detta "del Tonale e
della Mendola" che ridusse la "vecchia" mulattiera, fino a Cogno, a semplice
sentiero o poco più di collegamento intercomunale tra il fondovalle
e l'altopiano bornese, laddove non é sommerso dalla vegetazione.
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