Frati Minori Cappuccini Lombardia
CONVENTO DELLA SS. ANNUNCIATA
Piancogno - BS

 
Pastorale Giovanile Vocazionale 
Annunciata facciata

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B. Innocenzo 
da Berzo

NOTIZIE STORICHE

LA LOCALITÀ
Come raggiungere l'Annunciata 
Prima di descrivere il convento, si deve parlare anche se di passaggio della posizione che gode per ragione del luogo in cui é situato il santuario della SS.Annunciata.
A circa 700 metri sul livello del mare, l'Annunciata si trova a metà via tra Piamborno e Borno, quasi a cavalcioni di Cogno.
Il Convento é in un luogo solitario, fuori dal tambusto del mondo, che dal convento si vede avvicendarsi giù nella valle.
foto Annunciata 
Veduta del complesso del convento 
Il convento é di costruzione massiccia, tutto a volta, in qualche punto a sesto acuto, con larghi corridoi e due claustri.
Il primo claustro, che si affaccia, a chi entra dalla porta principale del Convento, presenta una fila di colonne tutto granito, con capitelli ornati con vari stemmi religiosi - tiara - mitra- chiave - croce pesce - fiori.
 
Secondo claustro del convento 
Era tutto decorato di fregi e di affreschi rappresentanti la Via Crucis che, cancellata da una cattiva tinteggiatura, é stata ricuperata e restaurata dal pittore Tino Belotti, fino alla ottava stazione nel 1968. Vi é inoltre per lo sguardo del pellegrino o del turista un affresco rappresentante il Crocifisso di fra Damaso Bianchi del 1960, ed alcune meridiane tra le quali una mondiale.
Il secondo claustro é quasi rustico, ha però del pregio nelle sue colonne.
Al piano di sopra, davanti alle sale dell'antica Biblioteca, una splendida loggia, con eleganti colonnine e rispettivi capitelli. Dalla loggia l'occhio spazia in un grande e incantevole panorama. Dal lago d'Iseo al Monte Adamello, é un svolgersi imponente di piani, paesi, torrenti, vallette, boschi, e d'inverno di cime nevose ed austere. L'occhio si spazia nel panorama incantevole dei sottostanti paesi di Cogno, Esine con il nuovo ospedale, Berzo Inferiore, Bienno, Prestine, Cividate Camuno, l'antico Convento di S. Pietro, il nuovo monastero delle Clarisse di Bienno, e in fondo il Castello di Breno, la torre della Borgata, e Niardo sulla pendice del monte.
Loggia e veduta sulla valle 
L'orto, tutto cintato, da solo presenta un quadro poetico.
Nello stesso recinto, sopra un dosso, vi é una Cappella, a cui vi si accede per gradini di pietra, dove una antica tradizione vuole che vi si fermasse il Beato Amedeo.
Chiostro
Primo claustro con le meridiane 
La posizione del fabbricato é rivolta ad oriente aprendosi sulla stupenda valle. Alle spalle un bel piazzale, in cui si ammirano annosi cedri, noci, e ippocastani, che prestano la loro deliziosa ombra, d'estate, al pellegrino ed al visitatore; più in là la montagna sale con boshi di pini, e larici in abbondanza.

 
 
L'Annunciata (Nos.ciada): a partire dalla datazione delle incisioni rupestri (circa duemila) che sono presenti sulle rocce nella zona (e molte, sembra, tutt'ora da scoprire), doveva essere abitata da pastori e agricoltori già a partire dal terzo secolo a.C. 
Da notizie storiche risulta che nell'anno Mille le terrazze erano coltivate a vite, di questo periodo la notizia di una rappresaglia degli Scalvini che tsagliarono i vitigni di alcuni campi. Si può presumere che a quel tempo risalga l'inizio della costruzione dei "caselli", con funzione di abitazione e riparo per le masserizie. In località Pià del Gobbia (Piana di Gobbia) era la Cà del tòrcol (casa "del torchio") per la lavorazione delle uve prodotte. 
La costruzione delle due grandi case di località " Belotti e Dosso" (quest'ultima distrutta da un incendio nel 1988) risale presumibilmente verso il XIV secolo (e abitate fino agli anni sessanta). 
La località era molto frequentata fin dall'antichità, di qui passava, infatti, la strada per evitare gli acquitrini del fondovalle, che proveniva da Lovere saliva ad Angolo, ridiscendeva a Erbanno per poi risalire a Borno e serviva per mantenere i traffici sempre intensissimi con l'altipiano. 
La stessa via veniva usata anche come transito per la transumanza: dal vicino territorio bergamasco di Bossico proseguendo per il valico del Mortirolo (in alta Val Camonica), si giungeva in Valtellina all'alpeggio. Nel 1854 venne aperta la nuova strada statale di fondo valle detta "del Tonale e della Mendola" che ridusse la "vecchia" mulattiera, fino a Cogno, a semplice sentiero o poco più di collegamento intercomunale tra il fondovalle e l'altopiano bornese, laddove non é sommerso dalla vegetazione. 
 

IL CONVENTO DELLA SS. ANNUNCIATA
 
Veduta del santuario 

Il Santuario dell'Annunciata: sul crinale della montagna che sovrasta tutta la bassa Valle Camonica sorge il convento che dalla sua fondazione (dalla seconda metà del XV secolo), ha dato il nome alla località: l'Annunciata. Attualmente vi abitano poco meno di una decina di frati cappuccini che ne curano l'aspetto religioso.
All'inizio della seconda metà del sec. XV vivevano sul colle S. Cosma due eremiti Terziari francescani: Pietro Orlandi da Borno e Giovanni Bernardi. Il 24 Agosto 1465 ottennero da Papa Paolo II il "Breve" per costruire una una casa presso una chiesetta preesistente, dedicata alla Vergine Annunciata.
Il Primo agosto 1469 con la "Bolla di Fondazione" lo stesso Papa permise a frate Pietro da Borno di donare il convento e la chiesa al b. Amedeo e ai suoi seguaci « perchè essi in perpetuo vi rendessero servizio devoto all'Altissimo e ciò ridondasse a salvezza del popolo abitante in quelle parti »
Salone 
Salone interno in pietra viva 
Il Beato Amedeo Menez de Sjlva ricevendo il dono la piccola chiesa (sorgeva e comprendeva facilmente l'attuale coro) e la piccola abitazione decise con il romito fra Pietro di convertirla in una chiesa più grande e un convento vero e proprio mantenendo la dedicazione a S. Maria Annunciata; tale titolo è evidenziato su quattro capitelli scolpiti presenti nel chiostro maggiore dove compare oltre alla data, 1483, anche il nome del Papa, Sisto IV, che ne autorizzò la richiesta.

La prima chiesa ampliata era a due campate, con la facciata a tramontana, davanti a una scalinata, che metteva sulla strada di Borno. Furono i Frati Riformati che verso il 1700 aggiunsero la terza campata, sistemarono la strada e il piazzale, portando l'entrata a mezzogiorno.
Nel convento abitarono per primi i due romiti terziari, e dal 1469 fino al 1508 gli Amadeiti, assorbiti poi in forza della Bolla « Beatus Christi Salvatoris » dai frati Minori Osservanti, qui rimasti fino al 1601. Successivamente furono i frati Minori Riformati fino al 1808 cioè quando, in epoca napoleonica, con la sopressione, il convento fu messo in vendita. Fu acquistato dalla comunità di Borno che lo affidò, nel 1842, ai frati Cappuccini.

BEATO AMEDEO MENEZ DE SYLVA
 
Beato Amedeo 
Menez de Sylva
disegno del Tossignano 

Di nobile famiglia spagnola. Entrò nell'ordine francescano nel 1455, celebrò la prima messa nel convento di Oreno (Milano) il 25 Marzo 1459.
Da lui derivò la riforma francescana degli Amadeiti, i quali ebbero all'Annunciata uno dei loro centri. Quando nel 1596 il papa Clemente VIII permise ai Riformati di permutare i loro conventi con gli Osservanti, l'Annunciata divenne il primo asilo del Frati Riformati in Valcamonica. Questi vi rimasero fino alla soppressione. Furono due secoli di vita intensa: il convento divenne via via sede di noviziato, di studio filosofico e teologico.

 
 

BEATO INNOCENZO SCALVINONI DA BERZO

Qui abitò gli ultimi anni della sua vita padre Innocenzo da Berzo che fu proclamato Beato da Giovanni XXIII il 12 novembre 1961.
Presso il convento, nella cella che fu abitata dal Beato, si trova un piccolo museo a lui dedicato.
Stele del Beato Innocenzo 
Oasi del Beato lungo la strada che sale al convento 
Il convento è conosciuto sia per la sua incantevole posizione dalla quale si domina tutta la bassa e media Vallecamonica ed il lago d'Iseo, sia per la sua ricchezza artistica ed architettonica, sia per il clima di pace e di quiete che il luogo dona; ma soprattutto per la devozione di migliaia di fedeli nei confronti del Beato Innocenzo da Berzo.
Nel 1995, su iniziativa della locale Pro Loco, l'antica strada che da Cogno e Piamborno sale al convento dell'Annunciata in ricordo del Beato Innocenzo da Berzo che la percorreva per andare a predicare e confessare nei borghi della Valle Camonica è stata chiamata "Strada del Beato".
Nella primavera del 1996 lungo la "Strada del Beato", in località Piana di Gobbia, è stata allestita un'area definita "L'Oasi del Beato" con una grande stele marmorea raffigurante il Beato Innocenzo.

ARTE

 
Foto chiostro grande 
Il primo chiostro con la sua pavimentatura 
Architettura: i chiostri
I due Chiostri sono sono pavimentati all'antica, con grandi pietre.

Ambedue sono caratterizzati da una austera fuga di 16 archi su 16 colonne di pietra rossiccia di Gorzone.
Il Chiostro più piccolo ha un loggiato di 15 colonnine di tufo, mentre il più grande é arricchito da una rustica Via Crucis, da una statua di S. Francesco e da una fontana ottagonale del 1747 e di tre meridiane datate 1700, 1740, 1780.
 

Affreschi...

Appena entrati nel Santuario si è attratti dall'opera più famosa: lo stupendo Arco Trionfale, sorretto da tre volte a crocera, poggiate su stipiti e colonne con un grande affresco in 33 riquadri dove sono dipinti gli episodi più salienti della vita di Gesù.
 
Il Grande Affresco e particolare della Crocefissione 
attr. a G.P. da Cemmo 
É come una Bibbia a colori che da risalto all'avvenimento centrale della crocefissione e morte del Signore.
L'opera appartiene alla scuola del Da Cemmo. Venne restaurata dal Prof. Ottenni della Rotta nel 1960. Il suo collaboratore Tino Belotti restaurerà, 10 anni dopo, gli affreschi del Coro e quelli dell'altare del SS. Sacramento.
É la grande Trilogia affrescata da Pietro da Cemmo.
La Gloria di Maria nei dipinti del coro, datati e firmati: Hoc Petrus pinxit opus de Cemo Johannes 1475.
 
Affreschi del coro: Sposalizio della vergine e Adorazione dei magi
attr. a G.P. da Cemmo 
 
 
Pala dell'Annunciazione
attr. a Palma il Vecchio 
Affresco del coro: L'Assunta 
attr. a G.P. da Cemmo 
Il grande affresco della Vita di Gesù, 1479; e il Trionfo dell'Eucaristia senza data né firma, ma attribuiti al Da Cemmo e datati all'inizio del 1500: sono evidenti le influenze mantegnesche della scuola ferrarese.
   
Particolari del grande Affresco: Nozze di Cana e Ultima Cena 
attr. a G.P. da Cemmo - XV sec. 
Altri affreschi raffigurano scene di vita dei Santi ed altri temi religiosi e sono opere, fra gli altri, del Maestro di Bienno, di Tura, Cossa, Lamberto Orazio De Rossi.

...E quadri

Oltre agli affreschi il Santuario offre alla nostra ammirazione e fede diversi quadri di autore e quasi tutti di notevole dimensione.
Annunciazione Arc. Gabriele  Annunciazione la Vergine 
L'annunciazione: l'Arcangelo Gabriele e la Vergine Maria 
attr. a Palma il Giovane 
Palma il Giovane (1544-1628): Le tele dell'Annunciazione (titolo a cui é dedicata la Chiesa), e dell'Immacolata.
Antonio Morone di Lovere (1600): Le stimmate di S. Francesco. E alcuni Santi francescani.
Tele di alcuni santi e altri temi religiosi attribuiti a Antonio Paglia, Nicola Grisani, Lorenzo Zanettino, R. Focardi e altri di attribuzione ignota tra i quali vanno ricordati La Deposizione datata tra il '600-'700, e la Natività del '400, entrambi situati nel coro.
PRESENZA ED ATTIVITÀ DEI FRATI 
La Fraternità dei cappuccini presente nel Santuario della SS. Annunciata cura il servizio religioso ed é disponibile all'aiuto delle parrocchie della Valle Camonica. 
Nel convento si accolgono gruppi parrocchiali per giornate di ritiro, e gruppi di pellegrini per i quali sono a disposizione alcuni ambienti per fermarsi e ristorarsi. In questo caso é bene avvisare il frate superiore. 
Pastorale Giovanile Vocazionale 

 

Esperienza di Eremo
 
Accogliamo durante l'anno singoli giovani o piccoli gruppi che desiderano fare un percorso di discernimento vocazionale guidati da un frate.

Prendere contatti con fr. Marcello Longhi
Tel 0364361140 Fax 0364361145

SE VUOI CONTATTARCI
Convento Frati Cappuccini, Piazza S. Francesco 1
25052 COGNO - SS. ANNUNCIATA - BS
Tel e Fax 0364-45005

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