Frati Minori Cappuccini
Provincia di S. Carlo Borromeo in Lombardia - It
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CAP. II.

Quattro cagioni principali per le quali l'orazione è molto raccomandata.

Volendo dunque dar principio al mio dire, comincerò a studiare ciò che muove gli animi nostri a fare orazione; onde scoprirne il fine suo. Dico che nelle scritture sacre ed altri santi libri è tanto magnificata questa virtù dell'orazione, che appena se ne troverà un'altra (non parlo delle teologiche), cotanto lodata ed esaltata, come nel santo Evangelio appare, ove tante volte ed in tante maniere di quella si ragiona. E questo parmi fatto con grandissima ragione, per due rispetti: uno dei quali è l'eccellenza di questa nobilissima e potentissima virtù, per la quale merita che si esalti sempre con lodi, e con gran forza si persuada alla mente umana cui è proprio il proseguire le onorate imprese.

L'altro è la necessità estrema che tutti abbiamo di questo sufficientissimo e singularissimo rimedio contra tutti i nostri mali, ordinato dalla divina pietà per soccorso d'ogni nostro bisogno. E volendo mirare all'eccellenza di questa virtù, non abbiamo già da riporla nel grado supremo della virtù, il che s'aspetta solo alle divine, ossia alle virtù teologiche, ma fra quelle del grado secondo, che sono le morali o cardinali, nel qual grado essa è ben ornata di singolare dignità e supremo valore.

Questo si vede attendendo a due frutti principali da lei nascenti, che sono l'onor di Dio e l'acquisto delle virtù sante; perchè l'orazione singolarmente onora la Maestà Divina ed è il mezzo più commodo e facile per ornar l'anima dello splendore delle virtù sante. E qual cosa può esser piu onorata che quella, onde nascono effetti e frutti tanto nobili ed onorati? Iddio dice ch'egli onorera chi lo onora; dunque se la virtù onora Iddio, ella è da lui molto onorata. E non può essere mezzo se non molto onorevole, quello col quale a Dio si fa onore. E perchè l'orazione fa questo singolarmente, per ciò ella è in se stessa molto gloriosa, poichè il vero onore nasce dalla virtù, come da sua vera e propria radice.

E tutto quello che da lei non viene è falso, vano e breve: onde bisogna che l'origine della virtù sia anch'essa di grande e vero onore, poichè da lei viene la virtù, madre del vero valore.

Questa origine è la santa orazione; con gran ragione dunque ella come cosa onoratissima e degnissima è tanto lodata ed esaltata.

L'altro rispetto e ragione di ciò, abbiamo detto esser il nostro bisogno; perchè veramente noi abbiamo grande bisogno che l'orazione ci sia molto lodata ed esortata. E questo per due cagioni: l'una delle quali è la grande necessità che abbiamo di lei, l'altra il gran mancamento che facciamo verso di lei.

Sia per l'una come per l'altra causa conveniva che ci fosse persuasa l'orazione; perchè Iddio ci stimola a quello che ci giova, ed a quello, che pure noi poco stimiamo, ma che ci è utile.

Poichè dunque l'orazione è molto utile, e n'abbiamo estrema necessità, e intorno ad essa siamo difettosi, freddi ed oziosi, era conveniente che con magnificarla fosse posta in credito, e con esortarcela fosse verso di lei eccitato il nostro affetto; onde al fine venissimo ad esercitarla. Così appare il fine delle lodi ed esortazioni fatte a questa santa virtù. Resta il proseguire a considerare ciascuno di questi punti, dimostrando come l'orazione ottenga i due effetti di onorar Iddio ed acquistare le virtù, e come noi ne abbiamo il suddetto bisogno.
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