Il Territorio


 

 

 

Velate si trova su di una terrazza morenica sul fianco meridionale del massiccio del Campo dei Fiori ai piedi del monte San Francesco, in pieno sole e ad un'altezza di 500 metri.

Un'antica cartina

Anticamente era circondato da due fiumi: il Vellone (ora coperto attraversa Varese)  ed un immissario del Lago di Varese che scende tra Casciago e Masnago. La formazione del terreno è calcareo-selcifera ricoperto da strati morenici dovuti alle ultime glaciazioni. Il territorio è perciò costituito da piccoli rilievi, zone piane, scarpate, terrazze;un paesaggio molto vario con prati, boschi di castagni, querce, betulle che fa parte del "Parco naturale del Campo dei Fiori".

Un tempo si coltivava la vite e si allevavano animali domestici ;ora il territorio è ricoperto di giardini e parchi nei quali la vegetazione autoctona è stata integrata da varie specie arboree quali l'abete rosso e l'acero giapponese. Salendo verso le pendici del Sacro Monte e del San Francesco al castagno si sostituiscono il faggio, il frassino ed i tigli.

LE VILLE

 

Per la salubrità del clima, la tranquillità del luogo e la vicinanza ad importanti centri del territorio nel 1700 e nel 1800 si assiste alla nascita di belle residenze con annesse area verde ed orti. Edifici di questo tipo sono Villa Giulini, Villa Longoni (ex albergo Regina),Villa Bellini ,Villa Dotti (ex residenza di Renato Guttuso).

La nascita di queste ville borghesi incide, nel primo novecento, sulla realtà del paese: si modifica cioè il tessuto urbano  perché vengono chiuse e privatizzate alcune strade e  s'introducono  nuove essenze arboree, perlopiù conifere, che mutano il paesaggio ed il clima di Velate. Si creano, cosi vasti parchi  dove si trovano strade ed edifici storici; i parchi disposti da Nord a Sud in fasce parallele modificarono la viabilità esistente e i percorsi tradizionali. Contemporaneamente  si assistì al riattare rustici ed edifici preesistenti; ne sono un esempio   La Cascina alle Versagne (Villa Giulio Zambeletti) . ed il rustico di Via Bugnella (Villa Stringher). Alcuni edifici vengono costruiti  ex novo  come la villa Zambeletti, al Castello, iniziata nel 1897 su progetto di Agostino Caravati , la Villa Sorriso e la Villa Moretti sorte intorno al 1910. Una menzione particolare a Villa Dotti, in via Paradiso, dove dal 1953 soggiornò durante i mesi estivi  il pittore Renato Guttuso  e qui trovò l'ispirazione a tanti suoi quadri.

VILLA CLERICI

E' un esempio di  "Villa urbana": costruita inizialmente nel sito di un orto o di un giardino con le caratteristiche del luogo di villeggiatura, venne poi ampliata e modificata fino ad assumere la veste di "palazzo" con una marcata connotazione urbana. Verso la fine dell'ottocento, grazie all'annessione del parco , la costruzione recuperò il primitivo ruolo di villa.  L'aspetto è di "Villa Castello" a causa di una torretta di mezzogiorno tradizionalmente considerata un'antica torre di difesa del borgo. Questa proprietà era del "Nobile Cavaliere Marziale Bianchi" . La costruzione comprende due piani  ed un mezzanino. Al portico al piano terreno   corrisponde una galleria  sulla quale si affacciano le varie stanze; il portico è arricchito con  affreschi che rappresentano scene di vita rustica e di caccia, quadri mitologici ispirati alle Metamorfosi di Ovidio. Dopo il 1868 la villa divenne proprietà di Giuseppe Piatti.

CASE GOTICHE

In via Lanfranconi al numero 26  c'è un antico complesso edilizio   a cui si accede passando sotto un arco barocco ancora ben conservato; queste costruzioni ,costituite da una serie di edifici, sono chiamate "Le Case Gotiche" La parte più antica ,ad est, è ascrivibile al quattrocento  per le caratteristiche del portico,.   le dimensioni del pilastro e degli archi ;il secondo edificio per la decorazione  esterna, merli e finestrelle dipinte è simile ad esempi analoghi datati 1497 (le Bettole in viale Aguggiari) e 1498 (Santo Stefano a Bizzozzero).

Di un periodo posteriore è la decorazione della loggia al primo piano  che presenta affreschi in "trompe l'oeil"; dato che appare lo stemma dei  Visconti "inquartato" con quello dei Bianchi, l'opera  si riferisce alla metà del Seicento, periodo in cui avvenne il matrimonio di Anna Bianchi con Nestore Visconti. Dello stesso insieme edilizio fa parte un'interessante casa a torre  posta sul lato sud della corte  ; in questo edificio si possono riconoscere i segni di una precedente destinazione difensiva . Altre "case Gotiche" risalenti al '400  sono presenti nel Vicolo stretto di Piazza Cordevole.

MONTE SAN FRANCESCO

Sulla sommità del monte (786 m) che sovrasta Velate si trovano rovine di diverse costruzioni. Il luogo si chiama propriamente "San Francesco in pertica" termine che richiama ad un sepolcreto longobardo. Nel punto più elevato si vede il basamento di una torre di m. 7,5 per lato, di uguale dimensione della torre romana nel parco di Villa Zambeletti; questa torre permetteva segnali visivi con le altre della zona.

Sono visibili anche le rovine di una chiesa  dedicata a San Francesco da monaci francescani che  vennero a Varese verso il 1224. Accanto alla chiesa sorgeva un convento di  anacoreti dell'ordine di Sant’Ambrogio ad nemus; questi sono ricordati  ancora verso la fine del '400 all'epoca della fondazione del Monastero di Santa Maria del Monte da parte delle Romite  che appartenevano allo stesso ordine di Sant'Ambrogio ad nemus. San Carlo Borromeo quando venne a Velate in visita pastorale il 27 ottobre 1574  visitando la chiesetta ormai abbandonata dai frati lasciò alcune ordinazioni che, tuttavia, non vennero eseguite; perciò in una successiva ispezione diocesana si ordinava la profanazione della chiesa. Sembra che la Madonna conservata in San Cassiano provenga da questa chiesa abbandonata.                                                                        

 

CAPPELLETTA DI SAN ROCCO

E' collocata all'ingresso del paese, cioè all'incrocio di via Saffi con la strada che porta a San Cassiano. Gli affreschi della cappelletta sono della fine del XV  o inizio del XVI  secolo ripropongono le immagini taumaturgiche  situate nei punti di passaggio obbligato per  scongiurare la peste.

Qui è raffigurata la Vergine in trono con il Bambino affiancata dai Santi Sebastiano e Rocco con S. Caterina d'Alessandria e S. Bernardino da Siena L'affresco è stato recentemente restaurato.