«Questo
luogo di Crema fu pigliato l'anno 1574 e piantata la prima pietra - con
gran solennità, processione, et concorso di popolo alli 17 aprile
1575; e trovandosi quasi un miglio fuori dalla città quattro torri
anticamente fatte... furono dalla città di Crema fatte gettare a
terra, et la materia fu data alli frati per edificare questo convento.
In quel medesimo anno fu fatto quasi tutto il luogo».
Così
inizia la Cronaca del Convento di Crema
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La fondazione del Convento dei Frati Cappuccini ai Sabbioni di Crema, uno dei più antichi dell'intero Ordine Francescano Cappuccino, risale al 17 aprile 1575, giorno della posa della prima pietra. La costruzione del primo Convento fu ultimata entro la fine dello stesso anno. La prima esigenza fu quella di dotare il nuovo convento di una Chiesa adeguata alle esigenze dei Frati stessi e della popolazione. Esisteva nella zona detta "Talpa" una chiesetta dedicata a S. Lorenzo martire, ormai in rovina. Nel 1582 i Cappuccini demolirono quell'edificio e con il materiale ricavato costruirono una nuova Chiesa.
La demolizione
dell'antica chiesetta dedicata a S. Lorenzo martire, mezzo diroccata fu
ordinata da Mons. Gerolamo Regazzoni e per serbarne la memoria volle si
dedicasse la cappella minore della Chiesa del Convento a S. Lorenzo martire.
Lui stesso consacrò la piccola chiesa dei Cappuccini il giorno 5 dicembre 1582. |
Furono approntate
circa 30 celle comprese le Officine. I Superiori della Monastica Provincia
di Brescia, dalla quale il Convento di Crema dipendeva, adibirono questo
Convento a Noviziato altre volte a Studio Teologico o Filosofico della
Provincia per tutti quei giovani che desideravano seguire S. Francesco.
La nobiltà
cremasca accorse in gran numero ad onorare l'ordine cappuccino indossandone
le «ruvide lane». Il primo Benefattore che donò
tutto il terreno per la costruzione del chiesa e del convento fu il novizio
cappuccino Frate Angelico da Crema della nobile Famiglia de Calderi.
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Nel 1844 «adì 19 maggio per volontà espressa del Vescovo di Crema, Mons. Giuseppe Sanguettola e dei principali Benefattori, cioè i Conti: Giacomo Mellerio e Giovanni Vimercati e del Cavaliere Giambattista Monticelli-Strada, noi cappuccini siamo rientrati ufficialmente nel nostro vecchio convento». Così annota il Superiore
del Convento nel Libro della Cronaca
«Lungo l'estate del 1867 si sviluppò
in Crema e dintorni il terribile morbo Cholera per cui i Cappuccini ebbero
a faticare molto nell'ascoltare le confessioni dei Secolari, che da ogni
parte venivano a questa nostra chiesa, e ciò più che non
suole avvenire nella Quindena Pasquale». |
Ricordiamo in particolare p. Edoardo Sevesi da
Saronno che fu il primo cappuccino a consacrarsi a vantaggio dei poveri
colerosi dei «Sabbioni», poi il p. Fulgenzio Vallicelli da
Gambara.
In Città si segnalarono i pp. Francescantonio Introini da Crema e Filippo Clerici da Saronno entrambi designati al Lazzeretto. |
La terza e ultima soppressione fu eseguita nel 1868 in seguito a un decreto del Regno d'Italia. I Frati ritornarono a utilizzare la Chiesa dei Sabbioni nel 1870. Il Convento invece ritornò di loro proprietà nel 1872, pur con alcune questioni da sistemare tra i Frati, il Comune e la Parrocchia di Ombriano e il precedente affittuario del Convento. Nel 1876 tutto poteva dirsi risolto per quanto riguarda la stabile permanenza dei Cappuccini ai Sabbioni di Crema. Nacquero però in questo periodo le prime serie controversie con la Parrocchia di Ombriano, che si intensificheranno nel secolo seguente.