Arsenio da Trigolo, Alcune meditazioni in apparecchio alla S. Professione, Giorno 5°, Meditaz. 2a
    Considera che per esser povero e mantener inviolato il Voto, non basta abbandonare il mondo, parenti, etc., viver poveramente e posseder nulla. Per esser veramente povero bisogna distaccare il cuore da ogni cosa terrena e non desiderar niente. Che gioverebbe aver lasciato tutto, esser padroni di nulla in religione, se poi avessi il cuore attaccato a ciò che ho abbandonato, se desiderassi aver quello che mi manca? Non avresti che l'apparenza di religioso. Gesù Cristo dichiarò molto la perfezione della povertà di cui facciamo professione, dicendo: Beati pauperes spiritu, cioè dev'esser volontà di spirito, di volontà, d'affetto. Che vesta pure un abito povero, rappezzato, che abiti in una cella povera, etc., ma se nel cuore desideri un abito migliore, una cella più comoda, etc., non sei più povero veramente, non sei più osservatore del S. Voto. Il religioso che ha fatto voto di povertà, ma tiene ancora attaccato il cuore alla roba di questo mondo che ha abbandonato, non è già povero, né ha la virtù della povertà, ma solo la pena. Che dolore vedere un religioso attaccato col cuore alle cose di questo mondo, vederlo tutto occupato a procacciarsi questa o quella comodità, desiderare questa o quella cosa! Laddove gli altri religiosi hanno un motivo di consolazione, egli si procura un vivere inquieto, melanconico e stentato.
[7v.]    Così è: se vuoi esser buon religioso bisogna distaccare il cuore e spogliarlo d'ogni affetto, niente desiderare di quanto ti manca. Né ingannarti che perché porti affetto a cosa da poco, per questo non sia trasgressore del voto. Sia pur piccola la cosa cui hai attaccato il cuore, non importa, ma basta per violare il voto. Il desiderare una bella corona, libro, etc., e il portarne affetto, basta per non essere più povero di spirito. E qui convien star attento, perché in materia di povertà si fa assai presto. Può esser più colpevole quel religioso che ha il cuore attaccato a una immaginetta, di quello che lo ha ad un'altra cosa più grande. Il peccato non si misura dalla cosa, ma dall'affetto per essa. Il religioso deve aver il cuore distaccato d'ogni cosa, esser pronto a ceder tutto quanto si ha in uso al minimo cenno del Superiore e non desiderar altro che Dio. Rifletti sopra te stesso e vedi.
 
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