Arsenio da Trigolo, Alcune meditazioni in apparecchio alla S. Professione, Giorno 8°, Meditaz. 1a
    Considera che la perfezione del Religioso consiste solamente nell'osservare perfettamente le Regole e Costituzioni del proprio Istituto. Se vorrai esser buon Cappuccino, osserva bene le Regole de' Cappuccini; se vuoi esser miglior Cappuccino, osserva meglio la Regola de' Cappuccini; se vorrai esser ottimo Cappuccino, osserva ottimamente la Reg. de' Cappuccini. A misura che praticherai la Regola, andrai anche avanzandoti nell'Evangelica Perfezione. San Francesco di Sales diceva che la Predestinazione dei Religiosi sta legata all'osservanza delle lor Regole. L'osservanza della Regola è la via diritta della santità. L'unica via per salvarsi al Religioso è l'osservanza delle Regole. Non sono tutte le austerità che ti faranno buon Cappuccino, ma la regola osservata: la vita regolare ti farà perfetto. Quale miseria vedere certi Religiosi tutti osservanti durante il noviziato e poi, fatta la Professione, non farne più conto, come se dopo essersi consacrati a Gesù non vi fossero più obbligati. Stimano più una divozione di capriccio, una penitenza di lor elezione, che l'osservanza della regolare disciplina. Questi faticano ma senza frutto. Per terminare una privata orazione in cella, si trascura di accorrere prontamente al Coro, e cose simili. [15r.] Per un rispetto umano si tralasciano certi atti di umiltà voluti dalla regolare osservanza. Certe regole, perché minime, facilmente si trasgrediscono. Il Religioso di poco spirito beve senza licenza, rappezza l'abito senza licenza, lava mutande e fazzoletti senza licenza, dicendo che sono minuzie da nulla, quando invece niuna Regola della Religione deve stimarsi cosa minima, sì da non farne conto.
    Tutte le regole devono tenersi per cose grandi, essendo ordinate da Dio ed approvate dalla Chiesa come mezzi alla perfezione religiosa, alla quale deve aspirare continuamente qualunque religioso. E sì, anche perché l'inosservanza delle cose anche minime mette in disordine tutta la regolare disciplina. È certo che in quel Convento dove si ha cura delle cose piccole, regna il fervore. Il religioso tiepido non fa conto delle cose leggere, ma ben ne fa conto il demonio, e da nemico tien nota scrupolosa di tutte le inosservanze per accusarlo un giorno al tribunale di Dio. S. Riccardo Religioso, avendosi una volta fatto tagliare i capelli fuori di tempo, vide il demonio che gli raccoglieva e numerava un per uno tutti quei capelli sparsi per terra. S. Geltrude osservò che il demonio raccoglieva tutti i piccoli fiocchi di lana lasciati cadere contro la povertà e tutte le sillabe troncate nel recitar l'ufficio divino con troppa celerità. Così il demonio si fece vedere ad una Religiosa con un ago ed un [15v.] filo di seta preso da lei senza licenza. Egli nota tutte le parole dette ne' luoghi e tempi di silenzio, tutte le occhiate curiose, tutti i ritagli di tempo perduti in ozio, e tutte le altre inosservanze delle regole in cui cadon i Religiosi negligenti. Ed oh, quanto sono queste dannose! Da queste poi sono cagionate le aridità, i tedi nell'orazione e in tutti i lor esercizi devoti. Si incomincia a tralasciar il poco e poi si cade nel molto, fino poi a far poco conto anche dei Voti.
[16r.v. bianco]
Archivio Provinciale Cappuccini Lombardi, P 391/21
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