Arsenio da Trigolo, Alcune meditazioni in apparecchio alla S. Professione, Giorno 1°, Meditaz. 1a
    Considera il cumulo quasi immenso di benefizi che la misericordia infinita di Dio ti ha compartito tanto riguardo alla natura come alla grazia. - Poteva Iddio non crearti, e invece senza il tuo merito, anzi con molti demeriti previsti, ti ha creato con anima immortale, capace di conoscere ed amare. - Potea crearti tra infedeli - invece t'ha fatto nascere da genitori cristiani, in seno alla vera Religione. - Oltre l'averti creato e conservato, ti ha voluto redimere col suo sangue - per farti suo amico ed erede della beata eternità perduta pel peccato di Adamo.
    Che importava a Dio che tu restassi nel nulla? oppure nell'ignoranza di lui, o per sempre suo nemico: non era Egli beato lo stesso etc.? Sì, ma la sua infinita bontà e misericordia gli fece quasi dimenticare di essere Dio. Ecco [pieno] di compassione per te, scese dal cielo, s'incarnò, patì e morì su duro tronco di croce - e ciò per salvarti. - Quelli che Dio previde fino ab eterno, e predestinò, perché fossero conformi all'immagine del suo Figliolo, questi a suo tempo li chiamò: Quos praescivit et praedestinavit conformes fieri imaginis Filii sui... Quos autem praedestinavit, hos et vocabit: e quelli che chiamò, li giustificò, e quelli che giustificò, li glorificò, e li fece grandi del suo regno [Rom 9,29-30]. Iddio non solo ci creò, ci chiamò dal nulla, ma ci predestinò facendoci nascere nella sua Chiesa cattolica, in cui possiamo farci [2v.] simili all'immagine del suo Figlio, seguendo il suo santo vangelo, i suoi esempi e ammaestramenti di cui la Chiesa è madre e depositaria; e caduti ci giustificò non solo, ma a noi fece poi l'altro grande beneficio di cavarci dal mondo, preservandoci così dai peccati, mettendoci nello stato a noi più conveniente, qual è appunto la S. Religione. - E qui se corrisponderai alle tante grazie che ti tiene preparate, e userai dei mezzi che ti porge, ti glorificherà, e ti farà grande nel suo regno. Chi può enumerare le grazie grandi che Iddio fa nel chiostro, lungi da pericoli di peccare, circondato da buoni esempi: meditazione, lettura, esami, sacramenti, regole, sorveglianza de' superiori, orario, silenzio etc. etc., come si potrà non farsi santi. - Comprendi, anima mia, la specialissima grazia che il Signore ti ha fatto senza che tu neppur lo pregassi di questo, anzi forse a costo d'ogni tua ripugnanza e violenza, e quasi a tuo dispetto.
    Pensa quante e quante anime forse sono nel mondo che pregano e sospirano e piangono chiedendo a Dio la grazia della vocazione, d'esser liberati da tanti pericoli e lacci e, chiamati, con quali trasporti corrispondere[rebbero] a questa grazia. Eppure il Signore per gli inscrutabili suoi giudizi non li vuol esaudire. - E tu che nel secolo non hai forse fatto altro che offenderlo e ingiuriarlo crescendo ogni dì d'iniquità in iniquità, che già da tanti anni [3r.] ti eri meritato un'eternità di tormenti, tu ingrata e sconoscente a tanti favori e grazie, te ha voluto eleggere a preferenza di tanti e tanti di lunga di te migliori, a questo santo stato, tu che forse non ci avevi mai pensato, e ti ha voluto mettere al sicuro di tanti inganni e pericoli di un mondo in cui forse ti saresti perduto, trasportandoti in questa santa religione. Ti ha circondato di mura inespugnabili contro i tuoi nemici onde meglio osservassi la sua santa legge - ti ha arricchito di lumi e cognizioni per conoscere le vie della salute e perfezione, e insieme ti soccorre colla sua grazia rinvigorendo la tua fragilità - dandoti forza per fare il bene e fuggire il male etc. etc.
    Ora considera quale sia la tua corrispondenza a tante e sì segnalate grazie, ingrata anima mia!... Un Dio che tanto ha fatto per te, così mal corrisposto? ... Quando mai vi pensi di ringraziarlo di cuore? passano forse giorni e settimane senza pensarvi? Che sconoscenza e ingratitudine!... Quale stretto conto ne dovrai rendere a Dio nel giudizio!... Dov'è la vita fervorosa, dedita alla pietà, alla mortificazione etc. una vita quale da te richiedeva. Egli già ti disse: qui vult venire post me abneget semetipsum et tollat crucem suam et sequatur me [Mt 16,24]. Come hai praticato questo suo precetto fatto a te in particolare allorché ti chiamò, e tu corrispondesti all'invito?...[3v.] Che risponderai al giudice di tanta tua sconoscenza?... il pentirsi allora sarà inutile... Ora, ora intanto che n'hai ancora il tempo, è il momento di ripararvi e subito. - Pensa un poco seriamente a' casi tuoi. - Quantunque finora abbi menato una vita così tiepida e indegna d'un religioso, pure il Signore benigno non si è ritirato, anzi sta per compier su di te il più grande dei favori riservati a' suoi eletti. Egli vuol stringerti interamente a Lui colla S. Professione dei voti. Mira da questo Crocifisso come a Lui ti invita. Quelle braccia stanno aperte per abbracciarti, quel seno divino crudelmente ferito da te e per te, t'apre l'ingresso all'amoroso suo cuore. "Vieni - egli ti dice -, vieni, o mio diletto, e avrai pace".
    Come potrai resistere a sì tenero e amoroso invito?! Non esser dunque più ingrato a tanta bontà, ma fa' di corrispondere con tutta premura. Domandare a Dio perdono di tante ingratitudini, ringraziarlo di tanti benefici e misericordia, e proporre novella vita.
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