RECENSIONE

Lo studio documentatissimo si sviluppa in 10 capitoli che svolgono organicamente la storia delle missioni dei cappuccini lombardi in Brasile. Vengono fissati anzitutto i presupposti storici (cap. I) della fondazione della missione nel Maranhão; si apre poi la missione autonoma o "quasi missione" nel Maranhão (cap. II) che durerà fino al 1937, quando si trasformerà in custodia. Le successive residenze crescono con ritmo accelerato (cap. III): 6 in cinque anni (1895-1900). Il raggio d'azione raggiunge gli stati del Pará e del Cearà (1898) e la stazione del Prata (1900). Quando nel 1901 (cap. IV) la missione è bene avviata il massacro di Alto Alegre (13 marzo 1901) pare stroncare tutto il lavoro compiuto. Ma a distanza di un anno ecco il riassestarsi della missione (cap. V) con il superiore regolare p. Giampietro. La prima guerra mondiale (cap. VII) segna forzatamente un periodo di stasi e di involuzione (1914-1927). Nel 1922 nasce la prelazia di Grajaú (cap. VIII) con il discusso abbandono di Canindè (1923). La "quasi missione" del Maranhão nel suo ultimo decennio (1927-1937) in tre anni risolve il problema delle vocazioni francescane dei nativi (cap. IX) e così si trasforma in custodia provincializia (cap. X) che inizia nel 1937 con P. Gaudenzio da Rescalda. A conclusione del lungo lavoro l'autore presenta i problemi della Chiesa nel Brasile. Il volume riporta un amplissimo panorama bibliografico e un copioso indice analitico.

Lo stesso autore ha pubblicato, presso l'Istituto Storico dei cappuccini: Storia dell'attività missionaria dei Minori Cappuccini nel Brasile (1538-1889), Roma 1958, pp. XXXV+543.